Abolita la prova scritta, i maturandi si sono preparati per un maxi-orale omnicomprensivo. Non è stata l’unica novità per gli alunni e la commissione in tempi Covid-19: mascherine, distanziamento e nuovi parametri per la valutazione finale
di Maria Esposito
Stamattina alle ore 08:30, per circa 500mila studenti dell’ultimo anno delle superiori, hanno ufficialmente preso il via, gli esami di maturità 2020. L’unica prova da superare quest’anno è un orale molto più complesso rispetto agli altri anni, della durata di circa un’ora. Ingressi contingentati, uscite separate, gel igienizzante, membri delle commissioni disposti a distanza di sicurezza e tanta emozione, questa la descrizione della prima giornata d’esame in tempi di Coronavirus.
Una Maturità unica nel suo genere, niente tema di italiano ma solo la discussione sull’ elaborato collegato con le discipline studiate in base alla scuola di appartenenza. Quindi, fuori dagli istituti, nessun assembramento, molto ordine e tanta commozione per studenti e insegnanti, che dopo i giorni del lockdown si sono ritrovati nuovamente insieme dal vivo e non da dietro lo schermo di un PC. I colloqui si sono svolti in base al calendario risultante dall’estrazione della lettera alfabetica associata al cognome. Ogni studente, prima del colloquio, ha consegnato l’autocertificazione obbligatoria, cui attestava assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di espletamento dell’esame e nei tre giorni precedenti; di non essere stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni. A seguito di questa prima fase, la commissione ha così dato avvio alla prima prova. In aula non più di cinque alunni come da normativa vigente, distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi commissari, mascherina abbassata nel corso del colloquio, non è stato obbligatorio l’utilizzo dei guanti.
Modalità, svolgimento e votazione – La commissione composta da 6 membri interni e da un commissario esterno ha il compito di valutare attraverso un colloquio di 50 minuti circa, l’elaborato e la relazione sull’alternanza scuola-lavoro, nello specifico, che gli studenti hanno consegnato anzitempo come previsto dalle ultime ordinanze ministeriali. Il maxi-colloquio orale è stato suddiviso in cinque fasi: Elaborato su un argomento delle materie di indirizzo; Discussione di un breve testo di letteratura italiana, già oggetto di studio durante il quinto anno – sulla base del documento del 30 maggio; Discussione interdisciplinare su un argomento assegnato dalla commissione; Esposizione dell’esperienza PCTO, mediante presentazione multimediale o relazione; Domande sulle attività di Cittadinanza e Costituzione. Ogni fase dell’orale ha un peso diverso stabilito dalla griglia di valutazione del MIUR che i docenti useranno per assegnare un punteggio al colloquio: il punteggio minimo per la prima fase è pari a 1, mentre il massimo è pari a 10. Fino a 10 punti si possono assegnare anche per la seconda e la terza fase, mentre cinque per quella di PCTO e per Cittadinanza e Costituzione. La commissione può assegnare massimo 40 punti per l’orale e il restante punteggio deriva dai crediti del triennio, che sono massimo 60. Al termine degli orali, probabilmente anche il giorno dopo, la commissione pubblicherà nell’albo scolastico il voto finale conseguito.