Inaugurata sabato 4 ottobre la nuova mostra “Il tempo sospeso”, con opere dello scultore Ascanio Francese e dei pittori Pietro Paolo Paolillo e Vincenzo Francese. A introdurre gli artisti il professor Luigi Montella dell’Università del Molise
di Maria Giovanna Ruggiero
La creatività dello spirito proteso verso nuove forme di vita, la raffinatezza della tecnica nella pittura contemporanea, la visione futuristica delle immagini. Questi i contenuti essenziali della mostra collettiva intitolata ‘Il Tempo Sospeso’, tenutasi ieri al Centro d’arte e cultura ‘La Sfinge’ di Nocera Inferiore.
Il centro ha ospitato le opere dello scultore Ascanio Francese e dei pittori Pietro Paolo Paolillo e Vincenzo Francese, che rappresentano figure di spicco nello scenario artistico meridionale. E Luigi Montella, ordinario di Letteratura italiana all’Università del Molise, ne ha offerto una particolare chiave di lettura. Lo ha fatto partendo dalle sculture di Ascanio Francese, che “rappresentano una soluzione equilibrata alla ristrettezza dell’epoca postmoderna, tutta proiettata al consumismo, attraverso l’utilizzo di materiali poveri”. La geometria elementare creata dall’artista riporta abilmente alla primitività dell’uomo, capace di vivere di cose semplici. La sua arte inconsueta, fatta di assemblaggi ingegnosi, trova un’armonia nel giusto bilanciamento dei pesi.
Nella pittura di Pietro Paolo Paolillo si avverte uno stravolgimento del paesaggio, che esce dalla sua dimensione di staticità per essere reinterpretato soggettivamente dall’occhio dello spettatore. La sospensione per Paolillo è la sintesi tra passato e presente, vissuta come viaggio interiore.
Infine Vincenzo Francese sembra prediligere nella sua pittura l’idea di frammentazione rispetto alla linearità della prospettiva. Ne esce fuori una tecnica di ricostruzione raffinatissima utile a uscire fuori da un caos ordinato. Per Francese il tempo sospeso è lo spazio tra passato e futuro, un passaggio dall’ibridazione dell’uomo-animale all’autorigenerazione dello spirito.
Le opere dei tre artisti conterranei offrono anche a noi osservatori un momento di rinascita interiore che si realizza nello sforzo interpretativo che dura un tempo, lungo o breve che sia, sospeso.
Come tutte le cose che scorrono si condensano in un momento fermo, un attimo tra le cose che sono e che potrebbero essere, a metà tra il prima e il dopo, in cui balenare come in un’apnea momentanea per poi reimmergersi nel caos del tempo che scorre.