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Il sindaco di Nocera Inferiore, dopo le immagini circolate quest’oggi, ribadisce i rischi per la salute che il torrente inquinato può comportare e invoca l’intervento di Regione, Ministero dell’Ambiente e Noe

di Redazione

Dopo due mesi di lockdown per l’emergenza Covid-19, i cittadini di Nocera Inferiore e dell’Agro, con l’avvio della “fase 2”, si sono ritrovati a rivivere una situazione angosciante affacciandosi sull’Alveo Comune Nocerino. Negli ultimi sessanta giorni, infatti, ci si era abituati ad osservare acque chiare e “naturali”, in alcuni punti addirittura cristalline, lungo il corso della Solofrana, complice la chiusura di molte attività industriali a monte. Questa mattina, però, l’amara sorpresa. È successo ciò che tutti temevano: l’acqua torbida e scura è ritornata. Forse più di prima.

In serata a tal proposito c’è stato anche l’intervento del sindaco Manlio Torquato, che sul proprio profilo social ha spiegato chiaramente che l’inquinamento del torrente ha origine prima di Nocera, richiedendo a gran voce l’intervento delle istituzioni competenti: “Se fiume e coronavirus si equivalgono. Non ci si ammala solo di coronavirus. In questi 60 giorni forse lo avevamo dimenticato. Resta un problema ambientale enorme la Solofrana. In previsione di ciò e temendo che si ritornasse a questo, avevamo tempestivamente disposto di effettuare analisi dell’acqua prima e dopo la riapertura di oggi. Giovedì scorso, e stamane con l’Arpac. Per dimostrare non solo visivamente che l’acqua così a Nocera ci arriva. O meglio che il mancato collettamento fognario di tratti del nostro comune, che pure stiamo portando a soluzione, non può però essere responsabile di tutto questo schifo. A maggior ragione se in questo periodo siamo stati di più e tutti in casa, ma l’acqua era pulita. Viene da fuori. Da prima di Nocera. Ed è là che bisogna intervenire subito. Che Regione, Ministero dell’Ambiente e Noe intervengano ora. Non è a Nocera il problema principale”.

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