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L’ex difensore rossonero, autore del gol vittoria, rivela tutti i retroscna di quel sabato di nove anni fa. Si emoziona raccontando del rientro da Foggia, sottolinea di non aver mai più vissuto esperienze simili
di Maria Espositopomante
Anche oggi Nocera si è svegliata, una mattina come tante, telegiornali e ultime notizie sul Coronavirus. Da buoni meridionali, sul tavolo non manca la tazzina di caffe per iniziare con la carica giusta un’altra giornata in smart working. Il computer avvia i processi e tra una notifica e l’altra ecco che appare il ricordo di giornata: “E’ Serie B!”Facebook mette in evidenza quel memorabile 23 aprile 2011. Un post che ricorda quella gloriosa vittoria della Nocerina allo “Zaccheria” di Foggia.

Intercettato telefonicamente in esclusiva dalla redazione del Risorgimento Nocerino, l’ex difensore rossonero Marco Pomante ha raccontato, con voce ancora tremante dall’emozione il suo gol e l’esplosione al triplice fischio: “Sono passati nove anni da quel fantastico giorno, mi viene difficile spiegare con le parole le emozioni che ho vissuto e rivivo ancora oggi al solo ricordo. Impossibile dimenticare quel giorno, impossibile dimenticare quel gol che ha segnato la vita nel vero senso della parola”.
Cosa ricordi in particolare? “Quella giornata è tutto un racconto. Già prima di arrivare al campo, fummo assaliti da un gruppo di supporters foggiani che presero a sassate il nostro autobus. Il clima era pesante, entrammo in campo con la voglia di spaccare tutto. Consapevoli delle nostre capacità e con duemila molossi al seguito, è bastato poco a portare il risultato pieno a casa. Quell’anno abbiamo fatto un campionato sopra le aspettative grazie a tutto e tutti, in senso lato, dal presidente Citarella al direttore sportivo Pastore, da Faiella a mister Auteri”.gol Pomante
Quel gol? “Ricordo l’esultanza dei tifosi, vidi la palla in rete e non ci credevo, mi vengono ancora i brividi. Mi sono trovato nel momento giusto al posto giusto. Al triplice fischio i festeggiamenti sono stati padroni, nello spogliatoio non si capiva nulla, conquistammo la promozione lontana dal San Francesco ma giusto il tempo di rientrare a Nocera. Quel viaggio poi, chi se lo dimentica”.nicerina arriva a nocera
Il rientro a Nocera? “In prossimità dell’uscita, al casello di Nocera, chiamai mia moglie dicendogli che rincasavo di lì a poco… passarono sette ore! Bhé mai vista una tifoseria così, mai visto una città cosi. Dall’uscita dell’autostrada fino allo stadio, la strada era invasa dai tifosi, continuammo il tragitto sul tetto dell’autobus, ricordi indelebili che porterò sempre nel mio cuore”.nocerina autobus
La Nocerina nel 2010, dopo una salvezza conquistata all’ultima giornata e il fallimento di numerose società calcistiche di Lega Pro fu ripescata per disputare il campionato di Prima Divisione 2010-2011. Una squadra costruita per un campionato tranquillo e invece… “La nostra forza è stata la Società, il presidente Giovanni Citarella e il direttore sportivo Ivano Pastore non ci hanno fatto mancare nulla. Eravamo una squadra che ad inizio campionato nessuno avrebbe scommesso un soldo e invece alla fine del girone di andata la Nocerina fu campione d’inverno con un distacco notevole sugli inseguitori, aumentato poi nel girone di ritorno. Ottenemmo la promozione in Serie B (dopo 32 anni) con tre giornate d’anticipo, chiudemmo il campionato con 72 punti (21 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte), un record per il girone B da quando esistono i tre punti a partita”.pomante 2
E poi il sogno finisce, dopo dieci mesi è di nuovo C…Oggi con consapevolezza, posso dire che la squadra era fatta da troppi esordienti, per fare la B ci vogliono almeno 4/5 calciatori di categoria. Ci fu data troppa fiducia come squadra, parlo anche per me. Questo ci ha penalizzato molto, abbiamo fatto male e la categoria l’abbiamo persa tutti, la Nocerina non ha più visto la B e anche io. Trovare un colpevole oggi, non ha senso, soprattutto se si vuole condannare la presidenza, perché restarono le stesse persone dell’anno precedente. A mio avviso è stata sottovalutata la differenza di categoria, un conto era fare la C e un conto la B. Tutto ci girava contro, iniziammo male e finimmo peggio, con una retrocessione in quel modo”.
Il ritorno nel 2016? “I vissuti mi hanno spinto a tornare, ma ho trovato un altro ambiente, dopo tre settimane volevo andare già via, ho pagato caro e amaro quel ritorno. Ma non voglio parlare di questo, preferisco parlare della Nocerina vittoriosa, che ha bisogno di categorie importanti, di gente come Citarella e non la D”.nocerina serie B
Oggi… “Voglio godermi e rivivere i momenti di quella partita contro il Foggia, di quel gol inaspettato e decisivo per la promozione e la tifoseria…. Una festa infinita. Mi inorgoglisce sapere che sono nelle memorie calcistiche della Nocerina e dei tifosi che non smetterò mai di ringraziare”.

Si ringrazia Marco Pomante per la disponibilità.

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