L’ex assessore alle Politiche sociali traccia un bilancio del suo lavoro e non risparmia qualche severa stoccata al primo cittadino Manlio Torquato: «Operazione finalizzata a valutare futuri e convenienti approdi»
di Gianfranco Trotta
All’indomani del varo della nuova giunta, alla quale rivolgo i più sinceri auguri di buon lavoro, sento il dovere di ringraziare tutti quanti mi hanno sostenuto durante questi due anni e mezzo di assessorato.
È necessario, però, fare chiarezza sulle voci circolate in questi giorni che hanno visto la mia persona sempre all’attenzione delle cronache locali, quale sicuro uscente dalla giunta comunale. Lo devo ai miei elettori, alla città e a me stesso.
È stata un periodo difficile, caratterizzato agli inizi da un ufficio di piano allo sbando, senza risorse umane e con una necessità di riorganizzazione, nel corso del quale ho rivolto sempre lo sguardo alle fasce deboli della nostra comunità ed ho spinto in modo deciso e convinto affinché vi fosse un cambio di rotta che consentisse di attuare sempre maggiori servizi.
Ho assistito al cambio di giunta, senza essere stato nemmeno interpellato sul punto e con modalità e tempi discutibili, ma lascio in eredità una programmazione sociale pronta, definita nell’ultimo coordinamento istituzionale, dopo un opera di messa in ordine dei conti e di risistemazione totale dell’ufficio di piano.
Servizi di sostegno alla genitorialità, servizi socio educativi per minori, potenziamento dell’affido familiare e dei servizi residenziali per i minori, riprogrammazione del PON Inclusione con l’ideazione del polo per la famiglia, il mio sogno, con tante figure specializzate, alcune delle opere messe in campo.
Abbiamo un centro polifunzionale disabili perfettamente funzionante così come il centro anziani ed abbiamo riattivato il centro minori, potrei ricordare anche lo sport per le associazioni che daranno la possibilità ai minori inseriti in nuclei svantaggiati di praticare discipline sportive, da me annunciata il 23 dicembre scorso, il reddito di cittadinanza con la realizzazione di progetti di pubblica utilità, le nuove linee guida per le autorizzazioni e gli accreditamenti.
Tutto questo operando in piena bufera, mentre venivo colpito da critiche strumentali, senza ricevere nessuna tutela o, meglio, ricevendo false ed apparenti forme di tutela.
In tutto questo, non posso non constatare che da questa nuova giunta, decisa unilateralmente dal sindaco, esce fortemente ridimensionato il Partito democratico, sterilizzato agli occhi della città, con la perdita di una rappresentanza, a vantaggio di un esecutivo totalmente appannaggio del primo cittadino, a dimostrazione che la politica in città è ormai “cosa superata”.
Una giunta “tecnica” varata incautamente in occasione delle imminenti elezioni regionali, quasi a svincolarsi da ogni etichetta politica, probabilmente finalizzata a valutare futuri e convenienti approdi. Il mio impegno politico continua, con maggiore entusiasmo ma con la consapevolezza che è difficile condividere percorsi con chi, in pieno spregio delle decisioni collegiali assunte con un documento sottoscritto che andava in ben altra direzione, si piega ai diktat di un uomo singolo, rendendo l’organo decisionale del partito un contenitore vuoto. Così davvero non si va lontano! Viva Nocera, sempre e comunque!