Cecilia Scarfò, Andrea Irace e Massimo Villani

Ancora tre film in programma nel cartellone del “cineforum hauntologico” voluto da Movimento Società Accelerata di Cecilia Scarfò, Andrea Irace e Massimo Villani

 Cecilia Scarfò, Andrea Irace e Massimo VillaniContinua raccogliendo sempre maggiori consensi l’iniziativa “Spettri e futuri perduti: cineforum hauntologico”.

L’iniziativa, per la quale si sono tenuti già due appuntamenti ed altri tre sono in calendario il 28 novembre, il 5 e 12 dicembre, è organizzata dal “Movimento Società Accelerata” e si svolge dalle 20 alle 23 – con il patrocinio del Comune di Nocera Inferiore – nel centro di aggregazione giovanile sorto presso la biblioteca comunale Pucci di Nocera Inferiore. Tra gli scopi ha l’indagare attraverso diversi film il concetto di “Hauntology” del filosofo francese Jaques Derrida.
“Donnie Darko” sarà il film del 28 novembre; “Persona” il 5 dicembre e “Melancholia” il 12. Il gioco di parole tra “to haunt” e “ontologia” è fondamentale per il concetto stesso: l’ontologia è lo studio dell’essere in quanto tale ed esistente, mentre “to haunt” in inglese sta a significare sia un luogo familiare o frequentato regolarmente (come sostantivo, dalla parola house), sia ossessionare o perseguitare (come verbo), utilizzato tipicamente per descrivere i fantasmi.
Secondo Derrida, l’esperienza cinematografica appartiene direttamente alla spettralità. Il cinema ha in sé tracce di fantasmi (idee, immagini, attori ecc.) che si manifestano tramite il film proiettato; permettendogli potenzialmente di rendersi presenti all’infinito pur non essendolo realmente.Un momento di una proiezione
Il concetto di hauntology è stato ripreso agli inizi degli anni 2000 in riferimento ai “paradossi temporali” riscontrati nella cultura contemporanea della tarda modernità. In particolare, il critico culturale Mark Fisher ha utilizzato il termine per descrivere come la cultura contemporanea sia perseguitata dallo spettro dei “futuri perduti”, immaginati nel passato e che non si sono mai realizzati, cancellati dalla post-modernità e dal neoliberismo. Fisher, in uno dei suoi ultimi scritti “Ghosts of My Life: Writings on Depression, Hauntology and Lost Futures” (2014), descrive l’hauntology come “la lenta cancellazione del futuro” e come la “sensazione che il XXI secolo non sia ancora arrivato” e anche lui indaga le manifestazioni dell’hauntologia nel cinema.
Il cineforum, partendo da questi presupposti, propone un viaggio attraverso temporalità passate, presenti e future con lo scopo di sottolineare gli spettri che tormentano la contemporaneità e con l’imprescindibile obiettivo di liberarsene per proiettarsi al futuro.
«Abbiamo cominciato a pensare all’iniziativa – ci dicono i soci di MSA Cecilia Scarfò, Andrea Irace e Massimo Villani – quando abbiamo scoperto l’esistenza del “Centro di Aggregazione Giovanile”, una nuova struttura comunale inaugurata ad agosto nel centro di Nocera Inferiore. La struttura era in costruzione da 10 anni ed è rimasta chiusa al pubblico fino alla settimana scorsa, quando si è finalmente animata con il primo incontro del cineforum.
Le scelte del tema e del tipo di attività sono nate in simbiosi: siccome volevamo trattare lo specifico concetto di “hauntologia”, emerso da alcuni studi sul filosofo francese Derrida e il critico inglese Mark Fisher, abbiamo trovato nel cinema uno strumento molto funzionale per parlare del tema, perché è possibile reperirne tracce e manifestazioni più o meno esplicite, senza cadere troppo in discorsi astrusi o eccessivamente accademici. Abbiamo cercato, quindi, attraverso la cultura pop e gli strumenti mediali di diffondere alcune preoccupazioni a proposito del presente: perché non riusciamo più ad immaginare un futuro diverso da quello che sembra prospettarci e perché le utopie non fanno più parte di esso? Cos’è che sembra bloccarci in un loop temporale e che possibilità abbiamo?».

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