L’ex ministro dell’Interno appare in un post di Michele, figlio di uno dei protagonisti della malavita organizzata nell’Agro nocerino sarnese. “Un caffè col caro amico Matteo”
Scoppia a livello nazionale uno scandalo che coinvolge l’Agro nocerino sarnese e la malafita organizzata degli anni ’80 e ’90: Matteo Salvini, “Capitano” della Lega Nord ed ex ministro degll’Interno, è apparso in un selfie in atteggiamento decisamente amichevole con Michele Matrone, figlio di Francesco detto ‘A Belva, uno dei protagonisti dell’omonimo clan ed egli stesso finito agli arresti a dicembre 2016 nell’ambito di un blitz che mirava a debellare l’accordo tra i clan Loreto-Ridosso, Matrone e Cesarano per un giro di estorsioni a danno di imprenditori della zona.
«Siamo rimasti allibiti per la foto, rilanciata oggi da alcuni quotidiani e siti napoletani, che ritrae Matteo Salvini con il figlio di un notissimo boss della camorra salernitana», dichiarano Andrea Caso e Francesco Urraro, membri campani del Movimento 5Stelle e della Commissione parlamentare Antimafia insieme alla parlamentare dello stesso Movimento Virginia Villani.
«Sarebbe stato il giovane a postare lo scatto, accompagnato dalla scritta: “Un caffè insieme al mio caro amico Matteo”. Il ministro del “più selfie per tutti” ci ha abituati in 14 mesi ad ogni tipo di foto, ballo ed esibizione canora, ma, se la politica balneare al Papeete poteva farci pure sorridere, qui invece c’è da piangere perché getta ombre su una persona che è stata ministro dell’Interno fino al giuramento del nuovo Esecutivo. Per questo motivo chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al più presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in Commissione Antimafia.
Il segretario della Lega ci dica se la foto è stata scattata quando era ministro, se è davvero amico di Michele Matrone ed i suoi rapporti con lo stesso. Poco conta dove è stata fatta, scandalizzano certi comportamenti da parte di chi aveva il compito di contrastare la criminalità organizzata. Certe foto non sono solo passaggi per i social network, come un cittadino onesto potrebbe pensare. No, al Sud certe foto sono molto di più, sono lette talvolta dalle sigle mafiose locali come l’apertura di uomini dello Stato a poteri antistatali. Specie quando la Lega è al governo della città, come in provincia di Salerno, a Scafati (comune sciolto per camorra nel 2017), dove il clan Matrone è stato protagonista di loschi rapporti tra politica e camorra.
Adesso c’è il rischio che questo selfie possa essere interpretato come un pericoloso messaggio e noi non possiamo assolutamente consentire che la questione passi in secondo piano. Salvini chiarisca subito».