Scarsa pulizia e manutenzione della zona. Il tratto di strada da ottobre scorso è un sentiero di guerra e quando piove diventa un acquitrino: queste le accuse degli abitanti di una via che sorge in uno dei quartieri più antichi della città

Sono davvero stufi gli abitanti di una parte di via Solimena: quella, per intenderci, che è alle spalle di quella sorta di piccolo giardinetto pubblico di fronte all’esercizio di Vittorioso.
A spiegarci i problemi della zona è Marisa Labraca, che abita al civico 33 della strada: «Partiamo dalla strada stessa. Non si capisce più, e nessuno sa dircelo, se sia pubblica o privata. A me pare sia pubblica quando si tratta di pagare i servizi comunali; privata quando si tratta di far valere i nostri diritti».
I problemi più grandi sarebbero iniziati a fine ottobre dello scorso anno: «Ci siamo ritrovati una mattina prigionieri nelle nostre case con le macchine bloccate in garage: sulla strada erano in corso lavori di rete idrica, gas non so cos’altro per delle costruzioni alle nostre spalle. Nessuno aveva avvisato nessuno, ovviamente, e la cosa più grave è che sono andati via lasciandoci la strada, precedentemente ben asfaltata, tutta piena di buche e senza copertura. Mi creda, quando piove qui diventa un insieme di laghetti con grossi disagi per chi vi transita non solo a piedi, ma anche in auto. Abbiamo chiesto di ripristinare lo stato precedente della strada, ma fanno tutti orecchio da mercante. Vogliamo parlare poi di questi alberi che sorgono nel cosiddetto giardinetto? – continua la signora Labraca – ho dovuto letteralmente ringhiare con la Se.t.a. per otto anni prima che venissero a potarli. Praticamente avevo i rami in casa. Io avevo chiesto un intervento più radicale mostrando agli addetti come gli alberi fossero malati e come – anche in estate – le foglie poco dopo la loro crescita divenissero in un attimo gialle e cadessero. Nulla da fare. Mia mamma è stata costretta a trasformarsi in un operatore ecologico aggiunto. A proposito: avevo scritto anche su Facebook, sotto le foto pubblicate dal sindaco, che non si fermasse alla caserma nel suo giro di perlustrazione. Venisse anche qui, dove gli operatori praticamente si rifiutano di pulire. Poi vediamo se Nocera è davvero un giardino!»

il pavimento del giardinetto devastato dalle radici degli alberi

Che la signora Labraca abbia il dente avvelenato è ben chiaro. Ci porta poi a vedere il muro che sostiene il giardinetto e ci fa notare come le radici degli alberi presenti – come evidenziamo nella foto pubblicata – abbiano aperto uno spazio tra pavimento e muro di oltre venti centimetri. «Aspettiamo che il muro cada per intervenire? – ci dice piccata la signora Marisa – senza contare che di giardinieri che puliscono l’erba che cresce tra la pavimentazione e alla base degli alberi non se ne vedono. Pensi che spesso è Francesco (Vittorioso, nda) di fronte, che tra l’altro è il cugino del sindaco, che prende provvedimenti e taglia l’erba. E’ questa la nuova Nocera?»

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