A sei mesi dalla sua scomparsa, la famiglia e gli amici del giovane calciatore ucciso a coltellate, giocheranno una partita a Scampia. Chiedono giustizia per omicidio premeditato
di Maria Esposito
Il 12 aprile, davanti al gip di Napoli Pietro Carola avrà inizio il processo dell’omicidio Perinelli, giovane calciatore ucciso a coltellate durante una lite per futili motivi a Miano lo scorso 6 ottobre. In occasione la famiglia, il suo ex mister Luca Pini e i suoi ex compagni di squadra hanno organizzato una partita in memoria di Lello.
Scenderanno in campo domenica 7 aprile alle ore 16 sul Campo dell’Arci Scampia e lo faranno soprattutto per chiedere giustizia. Piene di rabbia e dolore sono state le parole scritte su una lettera indirizzate ai giudici dalla sorella del Perinelli. Francesca non chiede vendetta ma fa un appello alla magistratura, quello di far trasparire la volontà omicida di Galasso. Così come l’avvocato Enrico Di Finizio, legale della famiglia. Agli organi di giustizia chiede solo che sia applicata la legge trattandosi di un omicidio preterintenzionale con aggravanti note. Il litigio tra il Galasso e il Perinelli sarebbe scoppiato qualche giorno prima all’esterno di un locale. L’omicida per diversi giorni girava armato di un coltello, lo stesso che poi la sera del 6 ottobre ha usato per il delitto. A dare il calcio di inizio tra le squadre composte dagli amici del giovane, sarà il parroco di Caivano Don Maurizio Patriciello, colui che più volte ha ribadito che Raffaele era e potrà essere il simbolo di chi lotta contro tutto e tutti in un quartiere difficile e in una città difficile. Nessun alibi deve prevalere con una parentela a clan camorristici, Raffaele era figlio di una Napoli legale, fatta di colori e voglia di vivere. Lavorava e giocava a calcio per seguire il suo sogno come ogni ragazzo di questa città. Questi gli unici indizi che dovranno essere messi al vaglio degli inquirenti . Il giovane terzino non ha nulla a che vedere con la malavita, gli errori del padre, ucciso durante un agguato di camorra, non c’entrano con la storia del ragazzo. Lello all’epoca dei fatti aveva solo due anni, non ha mai vissuto la criminalità di quel tempo. Nell’evento in programma domenica, la cantante Angelica Borrelli canterà una canzone scritta per ricordare il giovane.