All’andata la Sancataldese vinse con un secco 2-0 grazie alle reti di Aloia e Di Stefano. L’attaccante siculo che spera nei tre punti domenica, chiarisce i motivi della loro posizione in classifica. Per fare risultato bisogna fare auto-analisi e pensare a non perdere piuttosto che a vincere
di Maria Esposito
La Sancataldese di mister Antonio Alacqua sabato attraverserà lo stretto per approdare in Campania alla volta di Nocera. Domenica 24 marzo i molossi affrontano alle ore 15 i siculi allo stadio “Pasquale Novi” di Angri. Nella 27esima partita del campionato di serie D girone I, la Nocerina dovrà fare i conti con l’esperto attaccante Gambino.
Giuseppe Gambino, attaccante classe 1984, è un vero e proprio top player della lega Pro e serie D. Punta centrale, arriva a San Cataldo nel mercato di dicembre dopo la prima parte di campionato trascorsa a Messina. Tra le sue caratteristiche principali intuizione da bomber e colpi da maestro. Originario di Agrigento, proprio in Sicilia inizia la sua carriera calcistica appena maggiorenne, nel 2002, con il Pro Favara in serie D. Due anni dopo inizia il suo calcio professionistico in C1 con la maglia del Como. Un passato glorioso il suo vestendo casacche importanti: Taranto, Carrarese, Teramo, Andria, Martina Franca, Rimini, Monopoli, Cosenza, Fondi, Cerignola e Folgore Caratese. Degni di nota i campionati giocati con Brindisi e Altovicentino, dove ha messo a segno 35 gol in 48 presenze. Soprannominato “Peppe”, l’attaccante dei verde-amaranto ha il fiuto dei grandi bomber: quando c’è da siglare gol pesanti riesce sempre a lasciare il segno. Il numero 9 della Sancataldese ha all’attivo 162 gol in 464 presenze.
Raggiunto telefonicamente dalla redazione sportiva del Risorgimento Nocerino, analizza il rendimento della sua squadra: «Sono arrivato nel mercato di riparazione e le mie considerazioni si limitano a queste sette partite giocate. La Sancataldese oggi è una squadra anche se potenziata, vedi l’arrivo anche di Cossentino e Lucarelli in difesa, è in stasi. Il cambio allenatore (a causa delle dimissioni di Giuseppe Mascara), che di solito porta una scossa nello spogliatoio, non è riuscito a scuotere una situazione di paralisi mentale che aleggiava. Abbiamo qualche difficoltà nel ricompattarci, un limite che dobbiamo superare se pensiamo ad una salvezza diretta».
Facciamo l’analisi della sconfitta contro il Gela …
«In particolare, se analizzi il secondo tempo trovi le spiegazioni dei nostri limiti, la squadra perde concentrazione e misura, si allunga e prende gol. Quando andiamo sotto non riusciamo a ricompattarci a questo poi si aggiunge anche un collasso mentale, un vero e proprio black out. Non recrimino nulla mia compagine perché nei primi 45 minuti le nostre prestazioni sono buone, ma le partite si giocano fino al 90esimo con impegno e coesione».
– Domenica sfiderete la Nocerina, come vi state preparando?
«Il nostro obiettivo è vincere, non abbiamo mai vinto nelle mura ospiti, domenica potrebbe essere la prima. Abbiamo l’esigenza di fare punti, stiamo preparando questa partita come una finale. Non è una passeggiata, dobbiamo scendere in campo amalgamati per non perderla. Sappiamo di giocare contro una squadra blasonata, una piazza importante, e che vuole salvarsi senza preoccupazioni». – La Sancataldese la definiscono come una squadra ostica tra le mura amiche, perché?
«È vero, i punti raccolti sono il risultato delle gare casalinghe, stranamente siamo sempre gli stessi a giocare, pecchiamo nell’atteggiamento quando andiamo fuori casa. Dobbiamo cambiare mentalità, dobbiamo reagire, una vittoria a Nocera sarebbe una bella scossa per noi. Sulla carta siamo una squadra ostica ma purtroppo la carta non gioca, siamo noi a scendere in campo».
– Quali i vostri obiettivi?
«In questo momento la nostra priorità è la salvezza diretta, dobbiamo affrontare ancora il Rotonda, il Roccella e l’Igea Virtus, tutti scontri diretti che possono farci uscire dall’incubo play out».
– Le tue considerazioni su questo campionato …
«Sono convinto che il Bari è la vincente del campionato. La Turris, il Marsala e l’Acireale disputeranno i play off. La classifica oggi rispecchia il potenziale delle diverse compagini: unica nota negativa forse siamo noi che non meritiamo di stare lì in basso. Sollevarsi non è facile in questo clima. Per i play out i giochi non sono ancora fatti, è ancora tutto aperto, ma dovremo fare i conti con Città di Messina, Locri e Roccella anche se mi sorprende il Rotonda ultimamente».