La deputata del Movimento 5 stelle è intervenuta a seguito delle votazioni, da parte dei sindaci, per il Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano. Dalle sue parole emerge un chiaro rifiuto per la privatizzazione dell’acqua nel nostro territorio
Si sono svolte ieri le votazioni dei sindaci per le elezioni suppletive per il Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano.
Per tale occasione, è intervenuta anche la deputata Virginia Villani: «È stata finalmente l’occasione per i rappresentanti cittadini di esprimere una volta e per tutte, in modo chiaro ed inequivocabile, il loro parere favorevole o contrario all’acqua pubblica. Sebbene la situazione fosse solo di ricostituzione del gruppo dopo le dimissioni di alcuni rappresentanti, è stata positiva la partecipazione di massa di quasi tutti i sindaci del comprensorio dell’Agro Sarnese Vesuviano. Una buona occasione di ribadire il “no” alla Gori e votare i rappresentanti dei coordinamenti a favore dell’acqua pubblica», ha dichiarato l’onorevole del MoVimento 5 stelle.«Il ritardo della Regione, i conflitti di interesse, la colpevole distrazione di qualche amministratore, ha lasciato in questi anni l’azienda privata Gori di agire indisturbata. Ad oggi abbiamo le tariffe alle stelle, una manutenzione scadente e problemi di erogazioni e servizi. Questa privatizzazione ha portato solo danni alla collettività e soldi a pochi. Noi del MoVimento 5 stelle da sempre ci battiamo per l’acqua pubblica e siamo contro la privatizzazione che, al di fuori di ogni legittimità, ha portato solo problemi alle nostre comunità. È arrivato il momento di dire basta e di far valere la volontà popolare espressa dal referendum del 2011: è per quello che fin dal nostro insediamento al Governo di questo Paese, abbiamo iniziato subito a mettere in campo la nostra proposta di legge. Dalla prossima settimana inizierà la discussione alla Camera con iter urgente per la proposta di legge per l’acqua pubblica: con la gestione privata le bollette aumentano mentre non si fanno gli investimenti per ammodernare una rete vecchia e malandata, che butta via più del 40% dell’acqua che trasporta. Uno spreco che non possiamo più tollerare e a cui il Governo del Cambiamento metterà la parola fine»