Antonio Marsecani, dipendente del Ruggi d’Aragona, afferma con convinzione: «Un campano che abbia un grave problema di salute, non è necessario vada lontano»
Una testimonianza che la sanità campana possa essere al centro della cronaca anche per fatti positivi. È quella che offre Antonio Marsecani, dipendente dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno con una lettera che lui stesso ha chiesto di rendere pubblica.
«Tempo fa – scrive – mi è stata diagnosticata una lesione tumorale benigna, ma comunque estremamente pericolosa, che partiva dall’orecchio e si estendeva nel cranio e che necessitava di un complesso intervento chirurgico da eseguire a quattro mani da parte del neurochirurgo e dell’otorinolaringoiatra.
Mi sono rivolto ai medici del Dipartimento testa-collo del mio ospedale e sono stato operato dai dottori del reparto ospedaliero di otorinolaringoiatria e da quelli della clinica neurochirurgica universitaria. Mi sono trovato di fronte a medici che lavoravano ed integravano le loro rispettive competenze in totale armonia e con spirito di fattiva collaborazione. Ho rilevato soprattutto competenza, gentilezza e umanità ed il mio problema è stato risolto con rapidità ed efficienza ma, soprattutto, con totale successo e senza alcuna necessità di intraprendere quei “viaggi della speranza” che sono diventati ormai una triste abitudine per gli abitanti della nostra Regione.
Scrivo per sottolineare il fatto che io, che come ho detto sono un dipendente dell’ospedale ove sono stato operato, non abbia pensato nemmeno per un momento di rivolgermi altrove. E questo perché sapevo che da altre parti non avrei potuto trovare di meglio, nemmeno in quel Nord troppo spesso sopravalutato.
Mi sono fidato del “Sistema Sanità”, un sistema troppo spesso bistrattato dai mezzi di comunicazione, e altrettanto spesso, negli anni, trascurato da chi, avendo la responsabilità della gestione della sanità pubblica, spesso non ha adeguatamente valorizzato professionalità e competenze che aveva in casa.
Ho ritenuto mio dovere rendere pubblica questa mia esperienza, nella convinzione che, per un campano che abbia un grave problema di salute, non sia necessario andarsene lontano.
Qui, a casa nostra, sono largamente disponibili le capacità e le competenze per curare con successo, efficacia ed efficienza ammalati affetti da problemi complessi come il mio».