Panchine imbrattate, giochi per bimbi in pessimo stato e un’erba così alta che quasi copre completamente gli arredi urbani della strada in cui sorgono due parcheggi comunali. Questa la carta d’identità di una strada tanto frequentata tanto sporca e trascurata

di Enrica Granato

Panchine, giochi e aiuole immersi nel verde. Nel vero senso della parola. Anzi,fin troppo. Perché quello della piazzetta di via Sarajevo (in prossimità di via Origlia e via Correale) sarebbe uno spazio che andrebbe curato come meriterebbe.
Invece quest’ area è totalmente abbandonata a se stessa: l’erba è alta, la pavimentazione del marciapiede presenta alcune mattonelle sconnesse (con il rischio di cadute), l’unico scivolo presente è ossidato, l’illuminazione durante le ore serali è scarsa, gli insetti sono numerosi e la spazzatura accantonata ai piedi dei bidoni che fanno bella mostra nei paraggi non è certo uno spettacolo adatto ad un luogo dove cercare ristoro.
A terra poi c’è sporcizia: a conferma, prima di tutto, della maleducazione delle persone che frequentano il piccolo appezzamento dove non è raro imbattersi in carte di caramelle e pacchetti di sigarette vuoti, né nei segni dell’inciviltà di qualcuno che – indisturbato – ha imbrattato le panchine con bombolette spray.
Il problema è cronico, ma con l’avvicinarsi dell’estate e delle belle giornate da trascorrere all’aria aperta per passeggiare con i bambini o gli animali domestici, ora i cittadini ci fanno più caso. E quell’erba eccessivamente alta inizia a preoccupare in uno spazio dove le panchine sono circondate dal prato e le temperature risvegliano insetti e rettili.
Gli utenti chiedono da tempo che la zona venga curata, con una minima opera di manutenzione, affinchè possa rappresentare uno spazio da vivere e da sfruttare per tutto il vicinato.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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