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Ha sconvolto la città il duplice suicidio che ieri si è verificato in via Malet. Il primo cittadino, che precisa come le due donne fossero da tempo seguite dai servizi sociali, chiede di far calare un rispettoso silenzio sulla vicenda

bottone salv“La morte merita silenzio e rispetto, sempre”: così chiude la dichiarazione inviata alla stampa il sindaco di Pagani, Salvatore Bottone, che commenta il tragico doppio suicidio avvenuto ieri nella città da lui amministrata.

I fatti:  ieri mattina, in via Malet, protagonista una famiglia già seguita da tempo dai servizi sociali. La madre 68enne rientra a casa e trova la figlia di 27 anni nel suo letto, morta. Impazzire dal dolore e lanciarsi dal balcone della sua abitazione, posta al terzo piano di un fabbricato, dev’essere stato un tutt’uno.
“Il duplice suicidio verificatosi ieri – scrive il sindaco Bottone – ci ha lasciato sgomenti; una terribile tragedia che ha addolorato tutta la città e che ha lasciato un’intera comunità sotto shock. Un caso che, mi sento di precisare, era noto ai Servizi sociali tanto che entrambe le donne erano seguite dagli assistenti sociali dell’Ente i quali lo avevano anche segnalato al Centro di Salute Mentale.  Infatti, quest’ultimo aveva in carico madre e figlia ed entrambe erano soggette a controllo quotidiano da parte della dott.ssa Castaldo. Ed è stata proprio quest’ultima che, non ricevendo risposta alla quotidiana telefonata che anticipava la vista presso l’abitazione, ha allertato gli organi competenti.
In questi anni gli assistenti sociali, i medici e gli altri operatori coinvolti hanno fatto tutto quanto possibile per offrire alle due donne il sostegno dovuto, ma questa mattina non si è riusciti, come invece era già accaduto in passato, ad evitare la tragedia. E tutto questo nonostante i servizi sociali avessero, attraverso il Tribunale, individuato anche l’amministratore di sostegno per il nucleo familiare.
Ciò che chiedo, in conclusione, e dopo aver già letto e sentito considerazioni inopportune circa quella che è una vera e propria tragedia familiare, è evitare commenti e speculazioni. La morte merita silenzio e rispetto, sempre”.

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