Mario Rosario D’Angelo minaccia querele, e contrattacca i politici che lo avrebbero diffamato: «Ci troviamo di fronte a soggetti poco o male informati»
Non ci sta il commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Integrale del Comprensorio del Sarno, Mario Rosario D’Angelo, alle critiche che gli sono piovute addosso dal mondo politico, ed in particolare dal consigliere regionale Alberico Gambino.
D’Angelo, che minaccia denunce e querele, non le manda a dire, e con toni duri replica alle accuse che gli sono state mosse.
«L’unica amministrazione ad aver intrapreso la strada del riordino e del riequilibrio economico finanziario dell’Ente è stata quella da me gestita. Soprattutto se vogliamo considerare i bilanci fermi dal 2012 e approvati da questa gestione commissariale (passati con decreto del settore competente della Regione Campania). Del resto, senza bilanci non si è in grado di compiere nessun tipo di azione e questo, chi ci rappresenta nelle istituzioni, come deputati o consiglieri regionali, lo dovrebbe sapere. Evidentemente ci troviamo di fronte a soggetti poco o male informati». Poi il commissario passa alla questione scarichi abusivi: «Mi viene da sorridere quando leggo di gestione approssimativa rispetto a scarichi abusivi o non censiti. Ricordiamo a costoro che, sempre nella mia gestione commissariale, si è implementata l’attività della Polizia Idraulica e si è cambiato il regolamento per gli scarichi e le serre, aumentando le sanzioni pecuniarie a carico dei trasgressori, che prima erano irrisorie e irrilevanti. Noi, e sempre e solo noi, abbiamo costantemente segnalato all’autorità giudiziaria, in modo puntuale e tempestivo, tutte le irregolarità riscontrate in seguito ad ispezioni o denunce/esposti. Chiedo – aggiunge D’Angelo – a questa politica tanto bene informata, quante denunce ad oggi ha presentato alle autorità competenti in materia di scarichi illegali, non censiti, irregolari e/o abusivi. Attendo risposta».E dopo aver citato diversi esempi circa l’attività svolta (canale san Tommaso, Fosso Imperatore, protocolli siglati con i comuni) passa alla questione pagamenti: «Parlano di emolumenti o prebende pagate ai dirigenti. Evidentemente ignorano, o chi li informa lo fa male, che il commissario non prende altro stipendio, se non quello stabilito dalla legge e con decreto dalla legge regionale. Inoltre, il sottoscritto non ha mai percepito lo stipendio in momenti diversi da quelli dei pagamenti degli stipendi degli operai. Quando mi sono insediato – conclude il commissario D’Angelo – gli operai scioperavano, erano sui tetti e protestavano giustamente per 7 mensilità arretrate. Oggi, grazie ad una diversa politica di gestione, hanno un solo stipendio arretrato oltre ad aver riconosciuto ad i nostri lavoratori gli arretrati che vantavano».