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Il tecnico rossonero è apparso fortemente deluso dello zero a zero maturato contro la Gelbison, che ha allontanato i rossoneri dalla vetta: «Il risultato è pesante da digerire, ma dobbiamo subito risollevarci». Il tecnico degli ospiti Severo De Felice soddisfatto dei suoi: «Abbiamo dato il massimo di noi stessi»

di Domenico Pessolano

generiche 0003Pomeriggio amarissimo per la Nocerina, che non va oltre lo zero a zero nella sfida casalinga contro la Gelbison.

Il pareggio, figlio di una prestazione incolore da parte dei rossoneri, è ancora più difficile da digerire se si pensa al rigore sbagliato nella ripresa dal rientrante Nicola Russo. Ma, soprattutto, se diamo a dare uno sguardo alla classifica. Già, perché la Vibonese e il Troina hanno vinto e sono scappate via verso un emozionante rush finale di campionato. Per la Nocerina, invece, il sogno promozione sembra davvero finito, e Massimo Morgia ne è consapevole: «Nel primo tempo siamo stati troppo frettolosi e non siamo quasi mai riusciti a impensierire la difesa avversaria. Nella ripresa abbiamo speso tutte le nostre energie e avremmo meritato il vantaggio. Purtroppo, però, l’errore di Russo dal dischetto si è rivelato decisivo. Il risultato maturato – ha detto Morgia – ci sta stretto e, sicuramente, ridimensiona non poco le nostre ambizioni. Tuttavia, la squadra deve credere ancora di poter raggiungere la vetta e giocare con grinta e determinazione le due ultime partite». Ovviamente, non sono mancati i commenti sull’episodio che ha deciso il match, su quel maledetto rigore che Nicola Russo si è fatto parare da D’Agostino: «Sono arrabbiato con lui perché ha peccato di egoismo. Veniva da un infortunio serio, era appena entrato e non poteva assumersi una responsabilità del genere. Era giusto che il penalty lo calciasse Dieme».
Al contrario di Morgia, l’allenatore della Gelbison Severo De Felice è apparso molto soddisfatto del pareggio, arrivato grazie a una prova di grande temperamento: «Abbiamo dato il massimo e portato a casa un punto che ci rende orgogliosi di noi stessi. Considerando il grande affetto che provo per la Nocerina, però, devo ammettere che frenarla non mi ha reso del tutto felice».

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