Un accessorio amatissimo dai cantanti rap, che da anni ormai indossano questo tipo di copricapo quasi come se fosse una divisa in ogni loro video clip musicale 

di Chiara Ruggiero

Il cappello, l’accessorio che riesce a conferire sia ad un look maschile che femminile quella marcia in più, e qualche volta anche a nascondere abilmente capelli sporchi o arruffati che non si riescono a domare.

Era il 2002 e MTV trasmetteva sul suo canale musicale il duetto dai due rapper statunitensi Nelly e Kelly Rowland intitolato “Dilemma”, che tutti noi canticchiavamo con gli amici mentre ci recavamo a scuola, domandandoci anche se i due cantanti erano fidanzati o meno. Nel filmato si vedeva un giovanissimo Nelly che in una scena del suo video clip indossava un berretto alla pescatora del lussuosissimo marchio Gucci, che forse prendendo spunto dai cantanti di colore americani che lo indossavano nella versione in pelle e in feltro negli anni ’70 ed ’80, decisero di riproporlo nel loro stile: mettendo in evidenza la classica fantasia del brand con le sue sigle.Dopo la sua breve apparizione sui palcoscenici musicali il cappello alla pescatora firmato Gucci divenne uno dei capi più amati e venduti sia ai rapper internazionali che italiani, ma anche e soprattutto ai giovanissimi che prediligevano un look stile cantante Hip Hop.pescatora
Nel corso degli anni, oltre a Gucci, a proporli sono state varie marche: da quelle sportive come Fila e Adidas, che li produssero in versione unisex, a Benetton, che qualche anno fa realizzò degli sfiziosissimi cappellini da donna double face giocando sia con la fantasia in tartan che con i colori neutri come l’arancione ed il giallo.Oggi, a riproporli per la gioia di molti ragazzi, che in anni passati ne erano perdutamente innamorati, sono state alcune marche tra cui The North Face e Fila,che sembra proprio che quest’anno sia rifiorita in tutto il suo splendore, riportando alla luce come se fossero dei reperti archeologici i suoi cavalli di battaglia tra cui proprio questo tipo di cappello vintage. Possiamo dirvi con certezza che questo modello di berretto sta dando filo da torcere a quelli da basket, facendo nascere una vera e propria competizione glamour.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

Lascia un commento