La sua fabbrica aveva aperto i battenti nel 1958, e ha contribuito allo sviluppo economico delle due Nocera. Era l’ultimo rappresentante della prima generazione di industriali del pomodoro

«Oggi è andato via un pezzo di storia dell’Agro». Così, con gli occhi rossi per il pianto, commenta Pasquale D’Acunzi, consigliere comunale a Nocera Inferiore e imprenditore conserviero, la morte del caro padre Filippo, che avrebbe compiuto 88 anni a maggio.

Filippo D’Acunzi si può definire l’ultimo sopravvissuto della generazione della Nocera che quasi non conosceva la disoccupazione, intrisa così com’era di aziende che lavoravano il pomodoro prima di ogni altroi prodotto, e dove la Mcm stava per iniziare già il declino che la porterà alla grande crisi del 1959 con più di 800 licenziamenti, quasi tutte donne.
La sua azienda nacque nel 1958. «A quei tempi – ricorda Pasquale D’Acunzi – l’Ainicav (associazione italiana dei conservieri) non esisteva. C’era però il bar Centrale a piazza Amendola, davanti alla chiesa di Santa Monica, e lì il gruppo dei conservieri nocerini si riuniva la domenica mattina per un caffè e per parlare di lavoro. A quei tempi non c’era bisogno di contratti: una stretta di mano bastava per decidere il prezzo di vendita della stagione».
Filippo D’Acunzi lascia la moglie Clelia, grande sostegno per una famiglia unita, e i figli Pasquale, Giovanni (consigliere comunale a Nocera Superiore), Raffaella, Tiziana e Gennaro (stimato medico della neurologia nocerina). A tutti loro la redazione, ed in particolare il direttore Gigi Di Mauro, legato da bambino alla famiglia, porge le più sentite condoglianze. Il corteo funebre partirà domani, 22 marzo, alle 15:30 dalla casa dell’estinto, in via Portaromana a Nocera Superiore. I funerali si terranno nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle 16.

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