Il segretario provinciale della Funzione Pubblica denuncia la pericolosa e grave situazione nel Salernitano. Venerdì il congresso provinciale con i vertici nazionali
«Usciamo da uno dei periodi più brutti degli ultimi 50 anni. Adesso è il momento di voltare pagina». Così Donato Salvato, segretario generale della Uil Fpl Salerno, ha commentato lo stato di salute delle vertenze salernitane che attanagliano i settori degli Enti locali e della sanità pubblica e accreditata. Il punto è stato fatto questa mattina, in occasione della conferenza stampa convocata alla vigilia del quinto congresso generale di categoria in provincia di Salerno, che si terrà venerdì 26 gennaio, a partire dalle 9:30, presso il Grand Hotel di Salerno.
Insieme a Salvato c’era buona parte della segreteria provinciale del sindacato: Giuseppe Russo, Lorenzo Conte e Antonio Malangone. «Dopo il congresso lavoreremo per migliorare sempre più sulle condizioni in cui sono costretti a lavorare le maestranze sul territorio – ha continuato Salvato – Purtroppo in questi anni il precariato ha impoverito i diritti e i doveri di chi prova a operare in onestà e legalità. Anche se qualcuno parla di crisi passata, i livelli di occupazione non sono più solidi come un tempo. La dimostrazione arriva dalla Provincia, un Ente svuotato nonostante la riforma costituzionale non sia passata. Stiamo ancora aspettando il trasferimento di alcuni dipendenti. Infine, preoccupa anche il Consorzio farmaceutico intercomunale, passato da contratto privato a pubblico e che vede alcune sedi ridimensionate. Questi saranno i temi su cui dovremo fare quadrato da dopo il congresso, oltre al rinnovo del contratto nazionale di lavoro negli Enti locali e nella sanità pubblica».
Altro nodo cruciale restano le condizioni di lavoro dei dipendenti della Provincia: «Da un anno abbiamo chiesto l’installazione di alcuni marcatempo nelle sedi distaccate del Cilento – ha detto il segretario Giuseppe Russo – È stata fatta anche una previsione di spesa di circa 7mila euro. Nonostante questo, nulla si è mosso. Oggi un operatore della Provincia è costretto a farsi 80 chilometri al giorno, andata e ritorno, per timbrare il badge. Una situazione paradossale che dà la misura di quello che siamo costretti a sopportare».
Infine, ampio focus sul momento attuale della sanità accreditata nel Salernitano. «Rivendichiamo la salvaguardia dei posti di lavoro e dell’equilibrio del sistema sanitario provinciale – ha detto il segretario Antonio Malangone – Tutto, ovviamente, passa dalla regolarità dei pagamenti degli stipendi, elemento imprescindibile. Ci sono arretrati contrattuali che ormai hanno raggiunto i dieci anni di attesa. Ovviamente i casi positivi ci sono e vanno evidenziati, ma non ci si può nascondere solo dietro alle belle storie che, purtroppo, sono sempre più rare. Le istituzioni devono lavorare sul famoso tetto di spesa, perché è assurdo che a settembre di ogni anno l’utenza sia costretta a pagare farmaci e analisi che per legge dovrebbero essere garantite. Altrimenti succede sempre la stessa cosa: chi ha soldi si cura e chi non li ha è costretto a morire e gioca con il destino».