Il presule, preoccupato per “il qualunquismo mediatico che diventa dittatura”, ha augurato alla diocesi un Natale di rinascita, e a recuperare i temi della semplicità interiore

di Tania Pentangelo

Come di consueto anche quest’anno si è tenuto, presso il palazzo vescovile, l’incontro tra il vescovo della diocesi Nocera Inferiore-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice, e i rappresentanti delle testate giornalistiche locali, in occasione del Santo Natale.

AuguriNataleVescovo1Il presule ha dichiarato: «L’augurio che faccio a tutti è quello di poter avere sempre la coscienza di fuggire le occasioni prossime di peccato, tutte quelle situazioni in cui possono esserci rubate la libertà, la fede, la dignità e la verità. Verità che per noi credenti non è un oggetto, un’ideologia o una cosa, ma una persona: Gesù Cristo. In quanto giornalisti siete già a conoscenza della poliedricità di quest’ultima e il vostro compito, bello ma talvolta difficile, è quello di insegnarci a leggere la realtà con intelligenza e rispetto verso tutti. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, del vostro lavoro. In questo tempo confuso, dove non si distingue più la luce dalle tenebre, chiamando la luce tenebre e le tenebre luce, esiste un qualunquismo mediatico dilagante che diventa dittatura. Sono particolarmente preoccupato per l’informazione a senso unico, quella che invita e induce tutte le persone a pensare allo stesso modo senza alcuna distinzione, temo per questo clima che non aiuta».AuguriNataleVescovo6
Poi gli auguri rivolti all’intero territorio: «Auguro un Natale non solo di nascita ma soprattutto di rinascita – ha affermato il pastore dell’Agro – recuperiamo il tema della semplicità: se siamo semplici vuol dire che siamo veri, se siamo veri siamo ancora viventi, se siamo viventi siamo anche credenti. Che ognuno possa sentire la semplicità e la bellezza del Natale e che dia agli altri una carezza, la carezza della Chiesa che incoraggia».
Intervenuto anche Salvatore Campitiello, presidente dell’Assostampa Campania Valle del Sarno, che ha analizzato uno degli aspetti caratteristici dell’informazione, incentrandosi sulla tecnologia, unica medaglia dalla duplice faccia, e promuovendo la formazione deontologica, necessaria per il rispetto della verità e per non ledere in alcun modo la dignità della persona.

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