Nella nostra tradizione culinaria, spesso il pasto è formato da un piatto unico, segno evidente delle non floride condizioni economiche in cui molti dei nostri avi vivevano. Ma anche di una inconsapevole grande intelligenza culinaria in cui si riusciva ad avere insieme carboidrati, protine e grassi in una sola volta

La pizza di scarola può considerarsi un piatto unico ed è ottimo in ogni stagione. Infatti può essere mangiata sia fredda che calda (o meglio, tiepida). Ha origini napoletane e, se arricchita da pinoli e uvetta, la tradizione vuole che si faccia durante le festività natalizie. Nulla nega però di mangiarla in un qualsiasi giorno dell’anno come si faceva nelle nostre case quando si riunivano a tavola più persone. Un unico pasto che riusciva a soddisfarela pancia e il palato.

Ingredienti
250 g di farina
poco lievito di birra  (giusto un pizzico)
un cucchiaino di sale
125 g di acqua circa
un cucchiaino di olio Extra vergine di Oliva
Per il ripieno
1/2 kilo di scarola liscia
due spicchi d’aglio
un cucchiaio di pinoli
un cucchiaio di capperi
quattro filetti di acciughe
un cucchiaio di uva passa ammolita
una manciata di olive di Gaeta snocciolate e tagliate a pezzettini

Procedimento
Preparare l’impasto, sciogliendo il lievito in poca acqua e poi impastare con la farina e l’acqua restante. Aggiungere alla fine l’olio e il sale e mettere a lievitare al tiepido. Far dorare l’aglio in due o tre cucchiai d’olio in una padella. Aggiungere capperi, pinoli, acciughe, uvetta e olive. Togliere l’aglio
ed aggiungere le scarole lavate a pezzi grossi. Dopo 20 minuti le scarole saranno pronte. Assagiare e regolare di sale. Quando l’impasto sarà raddoppiato, prenderne una parte (un pò di più della metà) e stenderlo in un cerchio per creare il fondo della pizza. Riempire con le scarole preparate prima e richiudere con la seconda parte di impasto. Con una forchetta bucherellate l’impasto. Infornare a 200° in forno gia caldo fino alla doratura.

Anita Coppola

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