Questa settimana la risposta è dedicata ad un problema piuttosto frequente: i disturbi da stress post traumatico. A volte rinforzano problemi precedenti

Salve dottoressa Di Mauro, la prego, vorrei che non comparisse il mio nome.
Qualche anno fa, mio figlio, che ora ha 21 anni, ha avuto un brutto incidente con il motorino.

Dopo qualche mese di ospedale, qualche operazione fatta, fortunatamente si è rimesso in sesto. Il problema che riscontro è che non dorme più bene, lo vedo particolarmente agitato, non vede più la comitiva di amici con cui usciva prima e si sta chiudendo in sé stesso. Io da mamma provo a spronarlo, ho anche il sospetto che stia facendo uso di stupefacenti (spinelli). Inoltre, mi sono separata quando aveva circa 9 anni e credo che lui soffra della mancanza del padre, che non riesce a vedere perché vive lontano da noi. Mi può spiegare come aiutarlo e se c’è qualcosa da fare?

Cara signora M., provo a risponderle in base alle informazioni che lei mi ha scritto.
Non ho pubblicato tutta l’e-mail perché ho ritenuto tutelare la sua privacy, visto che da alcuni pezzi si poteva in qualche modo risalire a Lei. Capita spesso che in seguito a un evento traumatico, nel caso di suo figlio, l’incidente, si possa sviluppare un Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). Questo disturbo è caratterizzato da sintomi quali continui flashback, ovvero il rivivere l’esperienza dell’incidente che potrebbero spiegare i disturbi del sonno ed evitamenti, ossia l’evitare tutto quello che può ricordare l’incidente e spesso, per sedare tutto questo, si fa uso di alcool o droghe.  
Inoltre, c’è da dire che l’esposizione sostenuta, ripetuta o multipla a traumi, sembra provocare sintomi più complessi rispetto a quelli che le ho elencato prima, ad esempio: incapacità di autoregolazione, che comprende la comparsa un po’ random di emozioni quali ansia, rabbia e tristezza e la presenza di sintomi dissociativi e comportamenti aggressivi o socialmente evitanti. Questi sintomi sono parte del PTSD complesso.
Potremmo ipotizzare, in base alla storia che lei mi ha raccontato, che sicuramente l’esordio della sintomatologia grave sia iniziato nel post incidente, ma che suo figlio aveva una storia di sofferenza precedente.
Detto ciò, la invito a discutere con suo figlio delle paure che lei nutre e magari a indirizzarlo verso un percorso psicologico. Gli sarebbe molto utile.
Può far leva sull’insonnia, che per quanto mi ha scritto privatamente, sembra essere per lui un problema fondamentale.
La abbraccio

dottoressa Valentina Di Mauro
psicologa – neuropsicologa

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