Definito banale e obsoleto il parcheggio a raso nel centro cittadino per la minoranza consiliare. E per Fosso Imperatore è ignorato il progetto del collettore fognario
Non la mandano a dire dalla minoranza consiliare al primo cittadino, Manlio Torquato, reo a loro avviso di avere, insieme alla maggioranza, una “misera, piccola e mediocre visione della città”.
Motivo del contendere, questa volta, è il parcheggio di via Canale, per il quale è stata approntata dalla Giunta Torquato una soluzione che viene contestata in modo abbastanza veemente.”Il progetto di parcheggio a raso di via Canale presentato – si legge nel comuncato dei consiglieri di minoranza Tonia Lanzetta, Alfonso Schiavo, Pasquale D’Acunzi, Giuseppe Della Mura e Vincenzo Spinelli – è a dir poco banale ed obsoleto, e decreta l’archiviazione della possibilità di realizzazione di una villa comunale al centro della città, attraverso l’utilizzo di tecniche costruttive adeguate all’innalzamento della qualità della vita favorendo l’interramento delle aree di sosta in favore di aree superficiali a verde attrezzato ed in favore di soluzioni risolutive dell’annoso problema del traffico in città”.
Il gruppo affonda l’acceleratore delle critiche con parole piuttosto dure, affermando che “di ridicolo si ricopre Torquato, stralciando dalle priorità stabilite dalla sua stessa amministrazione il rifacimento strutturale delle scuole cittadine, ed ignorando completamente l’emergenza Fosso Imperatore attraverso l’unico intervento serio che si poteva immaginare, ovvero la realizzazione del collettore fognario di Fosso Imperatore, previsto sin dal 2013. Quando poi a queste scelte si aggiunge che non è stata verificata la possibilità di realizzare di una villa comunale ed un parcheggio pubblico a costo zero per l’amministrazione comunale ed a carico del privato, tutto sembra condito di altre ragioni”.
Per la minoranza “Un buon amministratore tende a preservare le risorse economiche per investirle nelle reali esigenze ed emergenze. Viene da chiedersi quale accanimento giustifica la spesa di un milione di euro di soldi pubblici a discapito di altre opere rispondenti al carattere dell’urgenza? La fretta di Torquato forse nasce dall’esigenza dell’insicuro ovvero dalla necessità di stabilire la regola del comando “io” a discapito della migliore soluzione per i cittadini, che tanto attendono soluzioni degne di queste nome e non la colata di asfalto nell’ultima area libera al centro della città”.