Al teatro Diana di Nocera Inferiore un convegno sul melanoma in ricordo di Gabriella Pomposelli volto alla prevenzione. Sei gli interventi specialistici
di Tania Pentangelo
Un teatro gremito e tanta emozione, ieri sera, in occasione del convegno “Il melanoma. Il nemico non più oscuro. Le strategie vincenti” organizzato dall’A.I.L.M.A.G., l’Associazione Italiana Lotta al Melanoma Amici di Gabriella Pomposelli.
Associazione nata, come ha anche ricordato il professor Stefano Castiglione, moderatore dell’evento, su iniziativa della famiglia e di un gruppo di amici di Gabriella, scomparsa lo scorso primo aprile, con l’obiettivo di promuovere attivamente la cultura della prevenzione educando la popolazione sui fattori di rischio del melanoma e finanziando la ricerca scientifica. «A.I.L.M.A.G. è una comunità composta da ben quaranta persone – ha dichiarato commosso Mimmo Oliva, marito di Gabriella – che hanno unito le loro forze per realizzare un comune progetto supportato da un comitato scientifico. Vogliamo occupare uno spazio e dare un contributo alla collettività, non ci sono infatti sul territorio altre realtà associative che si interessano nello specifico del melanoma. Il nostro desiderio è quello, ovviamente con l’aiuto delle istituzioni, dei medici e delle strutture sanitarie, di creare una mappa di sentinelle che possano informare, supportare ed effettuare esami di screening e consulenze diagnostiche. Questo è un punto di partenza per la realizzazione di altre iniziative itineranti e capillari».
Sei i relatori intervenuti, che hanno analizzato la patologia a 360 gradi. Ad occuparsi de “la prevenzione del rischio professionale delle neoplasie cutanee” il dottor Domenico Della Porta che ha ricordato che il melanoma è tra le malattie professionali da monitorare con più attenzione. Necessaria infatti la promozione della salute attraverso i piani regionali di prevenzione e la sorveglianza sanitaria “che agisce attraverso la formazione e l’informazione”. Obbligatori gli accertamenti sanitari preventivi e periodici per i lavoratori esposti a questo rischio e l’uso dei dispositivi di prevenzione individuale. Della Porta, in qualità di direttore del dipartimento di prevenzione dell’ASL Salerno, si è detto pronto congiuntamente all’azienda sanitaria a sostenere scientificamente e culturalmente tutte le iniziative proposte dall’associazione. Il professor Francesco De Caro si è invece espresso riguardo “il ruolo dell’educazione sanitaria nella prevenzione” che si esplica attraverso l’informazione relativa ai problemi della salute e delle malattie producendo conoscenze, competenze, norme e attitudini e contrastando falsi miti e false credenze. “Definizione ed epidemiologia” della neoplasia maligna sono state invece approfondite dalla professoressa Serena Lembo che ne ha evidenziato cause, rischi e tipologie invitando tutti ad effettuare un controllo dermatologico una volta all’anno e un auto esame una al mese. Eclatanti i risultati ottenuti con i nuovi approcci terapeutici quali l’immunoterapia e le terapie a bersaglio molecolare che hanno aumentato esponenzialmente il tasso di sopravvivenza dei pazienti, come illustrato dal professor Stefano Pepe. Inscindibile anche il “trattamento chirurgico”, presentato dal dottor Alfonso Barbato, che non si limita solo all’escissione ma necessita di un successivo ampliamento ed eventuale biopsia del linfonodo sentinella oltre che di uno svuotamento linfonodale.
La mancata prevenzione ha dei costi non solo in termini di salute per la collettività, si stima infatti una spesa di circa cinquemila euro all’anno per paziente di melanoma metastatico. La dottoressa Angela Dovinola, prendendo in esame tale aspetto, ha infatti sottolineato l’importanza di garantire un uguale accesso per tutti alle migliori cure, di migliorare la gestione degli effetti collaterali a lungo termine e di valutare i costi sociali riabilitando il paziente e reinserendolo lavorativamente.