Il deputato di Fratelli d’Italia-An, dopo il coinvolgimento anche del consigliere Capaldo nell’inchiesta sui voti comprati, alza il tiro e interroga il ministro dell’Interno
Si alza nuovamente il tiro da parte delle forze politiche non alleate con la Giunta Torquato dopo la notizia dell’avviso di garanzia che ha raggiunto il consigliere Ilario Capaldo (nella foto in basso) in merito all’inchiesta sul voto di scambio che ha visto arrestati, oltre il faccendiere Luigi Cuomo e il boss ex Nco Antonio Pignataro, i consiglieri mancati Ciro Eboli e Carlo Bianco, e le dimissioni del consigliere comunale – indagato per lo stesso motivo di Capaldo – Nicola Maisto.
Capaldo ha fatto sapere con un comunicato che non intende lasciare il seggio, glissando i sugerimenti (che lui smentisce) di seguire le sorti di Maisto. Certamente la tornata consiliare di domani sarà tutt’altro che cheta dopo gli ultimi avvenimenti. E intanto il deputato nocerino Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia-An, ha presentato sulla vicenda una interrogazione al ministro dell’Interno Minniti. «Con un’interrogazione al ministro dell’Interno – dichiara l’onorevole Cirielli – ho chiesto al governo di verificare se esistano i presupposti per l’invio di una commissione d’accesso al Comune di Nocera Inferiore, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 267 del 2000, per gli episodi di scambio politico-mafioso emersi nelle scorse settimane. Quanto ricostruito dalle indagini dei Ros dei Carabinieri – spiega – testimonia il difficile clima in cui si è svolta l’ultima competizione elettorale a Nocera Inferiore e già oggetto di alcuni atti di sindacato ispettivo da parte del sottoscritto».
Cirielli non ha dimenticato un’altra ferita inferta alla città in un passato tutto sommato recente: «Il Comune di Nocera Inferiore – ricorda – è stato già sciolto per infiltrazione camorristica il 14 aprile 1993 e inoltre anche al tempo dell’amministrazione Di Vito, grande sponsor dell’attuale, ci furono episodi per i quali fu presentata un’interrogazione parlamentare da parte del deputato Veltri. È necessario, pertanto, verificare – conclude Cirielli – che non ci siano state commistioni e pressioni camorristiche, e che non siano stati fatti atti per la campagna elettorale. È una questione di trasparenza nei confronti della città».