Fu questa la condizione che suo marito Leofrico impose per accogliere la richiesta della bella coniuge. E lei non si sottrasse, e grazie ad un messaggio ai sudditi nessuno la vide a cavallo. Tranne un guardone

di Anna Vittoria Fattore 

Cavalchereste mai nudi, in sella ad un destriero, per convincere vostro marito ad abbassare le tasse onerose del vostro regno? Questa è la leggenda di Lady Godiva, (“Godiva” è la versione latinizzata di “Godgifu” o “Godgyfu”, nome che significa “regalo di Dio”), nobildonna anglosassone sposata con il ricco conte Leofrico.

Siamo intorno all’anno mille ed il regno di Coventry non riesce a sostenere le tasse imposte dal conte; Lady Godiva si ribella, chiede al marito di smetterla d’esser così egoista dal momento che lei non ha alcuna intenzione d’arrendersi: il popolo non può soccombere a causa d’un insulso desiderio economico. Il conte cede, le promette d’abbassare le tasse dopo una cavalcata senza alcun vestito per tutto il regno. Lady Godiva non ci pensa due volte, manda un comunicato agli abitanti invitandoli a non uscire di casa né ad affacciarsi alle finestre ed esce, vestita solo dell’oro dei suoi capelli, per salvare il suo regno. Solo un uomo, un sarto secondo la leggenda, la vide a cavallo per poi restare accecato dalla visione stessa; “Peeping Tom” era il suo nome, nome che adesso è sinonimo di “guardone”. ladygodiva2Una donna forte e determinata, unica donna del regno a conservare le proprie terre dopo la conquista dei Normanni. Una figura che ha ispirato artisti e brani musicali come “Lady Godiva’s Operation” dei Velvet Underground. Citata dai Queen in “Don’t stop me now” e dalla scrittrice e giornalista Oriana Fallaci nel libro “Insciallah”. Impersonata dall’attrice Maureen O’Hara nel film “Lady Godiva” del 1955 e ritratta dal pittore Edmund Blair Leighton. Leggenda o realtà poco importa; il tempo ci narra che c’è stata una donna all’interno dei sette regni dell’eptarchia (i sette regni inglesi) con un cuore grande e dalle idee salde che, sfidando il pudore ed il proprio marito per il bene dei suoi sudditi, ne uscì a testa alta.

La curiosità
come l’autrice mette in rilievo nel suo articolo, da quel momento i guardoni furono chiamati Peeping Tom. E ancora oggi, fin dall’inizio del ‘900, i locali dove si possono spiare donne nude offrono agli utenti quelli che – appunto – vengono chiamati “Peep show“.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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