Come ogni estate si ripropone, purtroppo, la raccapricciante abitudine di abbandonare per strada (quando va bene!) i nostri amici a quattro zampe. E in tanti non sopravvivono

di Chiara Ruggiero

Troppo spesso un cane diventa il “regalo capriccio”: una scelta spesso costosa da utilizzare per accontentare figli sempre più bizzosi, e perfino per rabbonire partner traditi.

Durante i mesi freddi invernali, quando le uscite sono molto più limitate di quelle della stagione estiva, ai cuccioli che arrivano in una casa si fa credere di vivere in una favola della quale loro sono i protagonisti. Gli si da tanto amore, coccole, una bella casa accogliente, del cibo, delle coperte ed anche dei vestiti alla moda, a volte trattandoli anche come dei veri e propri bambini. Spesso i nostri amici pelosetti diventano anche star, con loro foto che vengono postate sui vari social. Ma è solo una scorciatoiao per ottenere più like: gli amici a quattro zampe vanno molto di moda, e fanno acquistare molta popolarità ai loro padroni. La scena, come in un film dai risvolti drammatici, cambia bruscamente nel momento in cui le famiglie si rendono conto che il cane rappresenta un vero e proprio peso, ostacolo per le loro vacanze estive, siccome ancora oggi molte mete turistiche non accettano ospiti a quattro zampe. Molte volte prese dal panico dell’imminente partenza, o per non spendere ulteriori soldi, molte persone piuttosto che affidare i propri cuccioli a pensioni specializzate nell’ospitare animali decidono di abbandonarli senza pietà e con molta superficialità sulle autostrade o nelle montagne, lasciandoli al triste destino della morte. Molti non sanno che anche i cani hanno dei sentimenti profondi e puri, ed una volta abbandonati possono morire dal dolore.
Se proprio volete abbandonare qualcuno fatelo con un parente, perché vi possiamo assicurare che i migliori compagni con cui passare le vacanze estive sono proprio gli amici a quattro zampe: amici leali e sinceri che altro non vogliono che trascorrere la loro breve vita in vostra compagnia … Perché per loro rappresentate tutto il loro mondo, la loro famiglia, il loro punto fermo.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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