Sulla spaccatura con il Psi De Nicola dichiara: “Decisione irreversibile”. Simpatica gaffe del presidente della commissione elettorale centrale che invoca gli eletti della lista “123”

di Tania Pentangelo
Ultimati i lavori di verifica da parte dell’ufficio elettorale centrale, sono stati proclamati stamane presso l’aula consiliare i ventiquattro candidati eletti nel consiglio comunale.

La lista contrassegnata come “Torquato sindaco” sarà rappresentata da Antonio Alfano, Carlo Ferrigno, Annarita Ferrara e Anna Della Porta. Quattro i seggi anche per “Uniti per Torquato” con Luciano Passero, Umberto Iannotti, Renato Guerritore e Nicola Maisto e per il Partito democratico con Paolo De Maio, Luigi Pepe, Giancarlo Giordano e Federica Fortino. Proclamati come membri del Partito socialista Fausto De Nicola, Manuela Citarella e Aniello Rosati che si collocheranno però nel gruppo misto. L’Unione di centro vedrà seduti tra i banchi della maggioranza Saverio D’Alessio e Antonio Franza. Per la lista “Moderati per Torquato” designato Ilario Capaldo.
L’opposizione vede invece in assise Giuseppe Della Porta, Elio Borzi, Pasquale D’Acunzi, Alfonso Schiavo, Vincenzo Spinelli e Tonia Lanzetta, la cui mancata stretta di mano al primo cittadino non è passata inosservata.
«Confido che il lavoro sarà proficuo e collaborativo anche nelle diversità delle posizioni. Da parte dell’amministrazione ci sarà sicuramente un atteggiamento aperto e attento agli interessi generali». Queste le parole del sindaco Manlio Torquato. Un lavoro non poco impegnativo visto il polverone degli ultimi giorni. I tre neo eletti appartenenti al Partito del garofano, distaccatosi da quest’ultimo, hanno infatti deciso di costituire gruppo autonomo e indipendente in consiglio comunale. Pomo della discordia l’indicazione da parte del Psi di Marialaura Vigliar, già rappresentate dell’esecutivo Torquato, come assessore nella Giunta in costituzione.
A proposito della spaccatura, che ha non poco sconvolto, l’avvocato Fausto De Nicola ci ha detto: «Se sconvolgere significa eccitare un popolo a ragionare nuovamente di politica allora sono felice di averlo fatto. Non possiamo sopportare nè subire che altri incidano sulle nostre volontà. Io provengo da una formazione democristiana, quindi di equilibrio, e il Partito socialista nei nostri confronti non ne ha mostrato. La nostra decisione è naturalmente irreversibile nella misura in cui sono rimasti fermi nella propria posizione per dieci giorni continuativi, nonostante estenuanti incontri nati per trovare una soluzione condivisa. Chiedevamo che venisse nominato un membro del vecchio Partito Socialista locale che peró rappresentasse il rinnovamento, motivo per il quale ci siamo candidati. Per il momento confluiremo nel gruppo misto ma non è nostra intenzione rimanerci».

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