Rivelatasi preveggente la scelta degli organizzatori di diffondere l’audio anche fuori dalla sala del teatro cittadino. Cinque i punti principali del programma
Non è bastata la capacità del teatro Diana al primo cittadino uscente, Manlio Torquato, per contenere la folla dei suoi sostenitori, tra i quali gli ex sindaci Marilita Realfonso, Aldo Di Vito, Matteo Forte, Franco D’Angelo, tanto da essersi dimostrata previdente la scelta di diffondere l’audio dell’incontro anche su piazza Guerritore.
È questa la sintesi significativa dell’apertura della campagna elettorale per Manlio Torquato, appoggiato da sei liste e ben 144 candidati. “Di nuovo ci siamo noi” lo slogan elettorale scelto. Una sorta di “ibis redibis” moderno da leggere sia come conferma dell’esserci di nuovo che per affermare di “essere” il nuovo.
Una breve introduzione del primo cittadino, poi la vetrina per i suoi aspiranti consiglieri. Francesco Scarfò per il Pd, Prisco Palumbo per il Psi, Antonio Memoli per l’Udc, Ciccio Pagano per i Moderati per Torquato, Giancarlo Di Serio per Uniti per Torquato e lo stesso Manlio Torquato per la lista Torquato sindaco hanno presentato le liste con interventi brevi (“il Napoli incombe” ha scherzato Toquato) Distribuita ai presenti la brochure contenente il bilancio del suo mandato. «Tenetela con voi, così da poter documentare e rispondere a chi ci accusa di non aver fatto nulla», ha detto il primo cittadino uscente. Cinque i punti fondamentali del suo programma: la questione abitazioni di Montevescovado, il collettamento e la bonifica delle acque, la caserma Tofano e le politiche abitative. Torquato ha posto un’ampia sottolineatura, non senza vene polemiche nei confronti degli avversari e di quanto essi sostengono, sulle difficoltà incontrate dovendo operare con il pericolo di un dissesto economico del Comune che sembrava inevitabile. «Ho combattuto com farebbe un pugile sul ring avendo un braccio legato dietro la schiena» è stata la metafora usata.
foto di Ciro Paolillo