Rifiuti di ogni genere intasano i canali della zona, rendendoli inutili e pericolosissimi per la salute di piante e terreni della zona. «Paghiamo regolarmente e con quell’acqua in teoria dovremmo anche irrigare le nostre terre. Ma nessuno ci ascolta»
di Enrica Granato
E’ latitante ormai da anni, a San Mauro, il Consorzio di Bonifica dell’Agro Nocerino Sarnese. La denuncia viene dagli stessi abitanti della zona e dai possessori dei terreni del posto che periodicamente, durante i temporali, assistono inermi all’allagamento dei loro lotti.
Da anni ormai in via S.Mauro i fossati sono ostruiti da cumuli di rifiuti stoccati illecitamente dai soliti incivili (scarpe vecchie, bottiglie di plastica e di medicinali, sacchi d’immondizia, perfino uno sciacquone) ma anche da erbacce, pietre, terra di riporto ed altri materiali organici.
Tutta colpa della mancata manutenzione – da parte del Consorzio di Bonifica – dei canali (di approssimativamente 70 cm di profondità) che, quando piove, riversano fango e spazzatura rovinando le colture dei dintorni e azzerando intere giornate lavorative degli agricoltori.
«Bisognerebbe effettuare una pulizia completa di quei fossati – commenta Anna Santonicola, titolare di una proprietà piuttosto estesa – Non è giusto che, ad ogni acquazzone, il mio terreno si trasformi in un pantano. Le radici degli alberi che sono stati piantati al confine con la carreggiata (quindi, a ridosso del canale) sono bruciate per colpa dei rifiuti che si rovesciano continuamente con l’ingrossamento di quello che dovrebbe essere un fiumiciattolo. Il deflusso dell’acqua è impedito dalla mole di pattume che molti abbandonano nel canale che per cinquanta menti costeggia il mio dominio: il suo passaggio, però, è ostruito soprattutto dalla sterpaglia che è cresciuta sul suo letto nel corso del tempo. Il fossato va risanato, non c’è dubbio: pago regolarmente le tasse del Consorzio ma non ottengo il trattamento che merito, nonostante abbia già segnalato il problema circa due anni fa».