Sempre partecipato e vissuto lo storico corteo nella “capitale” dell’Agro. Pochi i politici presenti: i candidati a sindaco D’Angelo, D’Acunzi e Schiavo e i segretari provinciali di Sinistra Italiana

Partecipata e vissuta. Si può riassumere così la manifestazione del primo maggio a Nocera Inferiore: storicamente una delle più vetiste e frequentate della Campania. E così anche stamani, alle 10, la città ha visto il suo corteo partire da piazza Diaz, con circa trenta minuti di ritardo sulla tabella di marcia e con un percorso più ridotto rispetto al solito che, come evidenzia il dottor Alfonso Schiavo nell’intervista che ci ha rilasciato, ha anche provocato qualche simpatico rimbrotto da parte dei sentimentalisti.

L’occasione ha visto ben pochi leader politici presenti. In soldoni, i due segretari provinciali di Sinistra Italiana Franco Mari e Rosita Gigantino, e tre candidati a sindaco per la tornata amministrativa d Nocera Inferiore: Franco D’Angelo (vedi articolo Franco D’Angelo smentisce: niente “matrimonio” con Pasquale D’Acunzi), Alfonso Schiavo e Pasquale D’Acunzi.
«Dedichiamo questo primo maggio a tutti gli invisibili – ci ha detto Rosita Gigantino – coloro che hanno un lavoro senza diritti». Non piuù tardi di ieri Sinistra Italiana, con un blitz al centro commerciale di Salerno sorto dove erano le cotoniere meridionali, aveva protestato contro il lavoro nei giorni feriali.
«La nostra vicinanza – continua la segretaria provinciale di Sinistra Italiana – va a chi ha un lavoro sottopagato che non può oggi festeggiare con noi questa importante ricorrenza. Soprattutto nel commercio ci sono lavoratori che sono tra i più sfruttati, che – lavorando anche nei festivi – non hanno tempo da dedicare nemmeno alle loro famiglie. Ma non dimentichiamo del lavoro notturno che non viene retribuito con la giusta paga, e il mondo del lavoro “a nero”, che non ha nessun tipo di diritto. A tal proposito, voglio sottolineare che negli ultimi dieci anni i lavoratori hanno abdicato ad una serie di diritti in nome della flessibilità, ma che il risultato non è stato meno diritti più lavoro. Anzi, è stato esattamente il contrario».
A Pasquale D’Acunzi, candidato sindaco di Forza Italia e Fratelli d’Italia è venuto spontaneo domandare: lei è qui come candidato sindaco, come imprenditore o come lavoratore?
«Ci sono come cittadino, come imprenditore, come persona impegnata nel sociale e in politica – ci ha risposto – Ci sono stato in passato, ci sono oggi e ci sarò in futuro, indipendentemente dal ruolo che i cittadini ci chiedono di svolgere. In ogni caso io spero che questa sia la festa, la gioia, del lavoro. Non solo dei lavoratori. Del lavoro perché significa che abbiamo bisogno di un nuovo patto di solidarietà tra chi lavora e chi aspira a lavorare. E tra questi penso ci siano tanti che debbano trovare in questa festa il giorno di una nuova rinascita».
Alfonso SchiavoChe senso ha festeggiare ancora il primo maggio, abbiamo chiesto ad Alfonso Schiavo, candidato sindaco della sinistra nocerina con le liste “L’Altra Nocera” e “Città solidale”: «Ha un senso straordinario – risponde lo pneumologo nocerino – e questa mattina lo abbiamo visto perché abbiamo trovato alcune donne che al corso ci hano aggredito (nel senso buono della espressione!) in quanto abbiamo tagliato, anche se non è dipeso da noi, una parte del percorso. Noi nmon possiamo evitare di festeggiare questo giorno perché dobbiamo sempre tenere presenti le esigenze del territorio. Dobbiamo rendere nuovamente dignitoso il lavoro, e dobbiamo impegnarci perché alle lamentele ci siano risposte. Noi stiamo cercando di farlo – per esempio – attraverso la presenza di un ente di formazione, che abbia come scopo quello di rendere le persone in grado di svolgere lavori di grande qualità. E poi, ci proponiamo un occhio particolare a tutto quello che è precariato, partendo dalla casa comunale. Andremo a caccia di tutti i contratti atipico e di tutto ciò che può ledere la dignità di un lavoratore. Il primo articolo della Costituzione per noi è fondamentale, e non solo l’abbiamo difesa votando no al referendum, ma siamo alla ricerca della sua attuazione, proprio partendo dal primo articolo».

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