Il presule nocerino, in occasione della presentazione dei lavori di restauro di importanti opere d’arte della sua diocesi, attacca il mondo politico che trascura la cultura: «Da Roma ogni giorno brutte immagini: siamo sotto la dittatura dell’economia»
«Questo è un momento molto critico, anche per le brutte immagini che giorno per giorno arrivano da Roma. Dobbiamo renderci conto di questo: direi che è quasi vergognoso, questo momento. E allora la cultura deve riprendere il suo ruolo: deve immettere nei nostri percorso qualcosa di importante e di singolare. Dobbiamo investire sulla cultura. Ci è stato ricordato che qualcuno pensa che la cultura non produca dal punto di vista materiale».
E’ questa la rovente dichiarazione fatta da monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi di Nocera e Sarno, a margine della conferenza stampa di presentazione degli importanti lavori di restauro intrapresi congiuntamente da curia e soprintendenza ai beni artistici che vedranno la restituzione, a partire dal 1 marzo, di preziosissime opere d’arte alle chiese del territorio.
«C’è come una dittatura oggi nell’economia: è essa che detta le leggi, e questo è sbagliato. Noi dobbiamo recuperare fortemente la dimensione antropologica, e mettere di nuovo l’uomo al centro. E l’uomo è per la bellezza», ha detto ancora il presule. E, a proposito delle opere restaurate, ha precisato: «Per me è importante che queste opere non vadano nei musei. Queste opere sono nate per vivere la fede, per aiutare la catechesi. E allora non è possibile che nelle nostre chiese ci sia paccottiglia: le opere sono nate per le comunità. La Chiesa non è un museo di cose antiche, e lo dico con rispetto anche per i musei, ma non è possibile che noi stiamo relegando la cultura e le opere d’arte nei musei, e le nostre chiese qualche volta hanno gravi difficoltà. Su questo ho grande sensibilità ma anche grande preoccupazione. Non a caso ho voluto anche la commissione per l’arte sacra che girasse per le nostre chiese per togliere un po’ di paccottiglia e cose che non vanno. Noi dobbiamo educare alla bellezza: la “via pulchritudinis” è una delle vie per diventare santi».