Il consigliere comunale, dopo l’intervista concessaci dal medico pneumologo candidato di Sinistra Nocerina, interviene con decisione nel dibattito scaturito
 
«Avevo in un’altra occasione salutato con soddisfazione il rinnovato impegno del dottor Schiavo – scrive nella nota recapitataci il consigliere comunale Massimo Torre – che avrebbe potuto senz’altro arricchire l’offerta propositiva nel panorama politico nocerino. 

Anzi, avevo addirittura auspicato una sinergia tra la nostra proposta e quella di Sinistra Italiana, per dare un servizio migliore ai cittadini di Nocera.
Devo, tuttavia e con rammarico, riscontrare che la proposta dell’ex consigliere Schiavo si sta tramutando velocemente in un mero “ritorno al passato” e nella semplice esaltazione di una esperienza politico-amministrativa, da cui gli stessi protagonisti avevano in precedenza, più volte, preso le distanze.
Vorrei ricordare che l’attuale amministrazione ha in ogni occasione ribadito la volontà di percorrere la via di una continuità istituzionale-amministrativa con le precedenti esperienze, pur rimarcandone sempre la discontinuità politica e metodologica. L’evitare il dissesto finanziario, pur nella consapevolezza di caricarci un fardello non nostro (il positivo, ma soprattutto l’eredità negativa), rappresenta la dimostrazione più evidente di quanto affermo. Dichiarando il dissesto finanziario, avremmo potuto “puntare il dito” e non solo quello, ma non lo abbiamo fatto con la responsabilità istituzionale necessaria.  Il riconoscimento dei meriti delle passate amministrazioni (tutte!) non è mai mancato; ricordo fra tutti l’episodio dell’inaugurazione del palazzetto dello sport, con l’invito inoltrato a tutti gli artefici, non contraccambiato da altrettanta cortesia istituzionale e politica da parte di qualcuno.
Detto ciò, rivendico fortemente il bilancio operativo di questa amministrazione, ma soprattutto la nuova impostazione istituzionale e trasparente che questo sindacato ha operato, riportando il comune sui binari della credibilità, dignità e serietà.
Il dottor Schiavo, magari per tattica politica, non rimarca i motivi che lo spinsero ad allontanarsi dalla precedente amministrazione. Il sottoscritto non ha remore a dire che lo fece in seguito alle degenerazioni politiche di quella esperienza, che, dopo qualche anno, operò un cambio di rotta, dovendo onorare qualche cambiale politica nel settore urbanistico e cedendo alle logiche puramente matematiche e non di qualità del “Manuale Cencelli”. I cittadini ricordano bene che assessori seri, operosi e degni di stima venivano sostituiti per pura logica spartitoria. Così come, i cittadini non dimenticano i loro soldi spesi mensilmente per incarichi inutili e motivati solo da logiche compensative per chi era rimasto fuori dalla spartizione istituzionale. Ciò – conclude Torre – per rispetto della verità, della storia e per evitare che il tempo ridia “verginità” non meritate».

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