“Medicine poetiche per un cuore malato” è il titolo del volume del pediatra nocerino. Tante le tematiche affrontate: dalla famiglia ai migranti, dall’amore al terrorismo

di Tania Pentangelo

La parola emoziona, tocca l’animo umano e può essere medicina per il cuore, spesso scalfito dalle brutture e gli affanni del quotidiano. Sono proprio pillole poetiche quelle racchiuse nel libro “Medicine poetiche per un cuore malato” del dottor Vincenzo Stile, presentato ieri presso la libreria Nuceria Bookstore di Nocera Inferiore.

Un incontro a più voci, moderato dal giornalista Gigi Di Mauro, direttore della nostra testata, che ha toccato diversi punti chiave dell’opera di cui Gerardo Considerato, attore, ha letto e interpretato alcuni stralci.
«Le mie poesie, frutto di un lavoro iniziato il 2014 e terminato nel 2016, non sono altro che riflessioni su ciò che quotidianamente ci circonda: la società e le sue problematiche, la famiglia, l’amore, l’esistenza stessa. Fine ultimo quello di condividere con il lettore queste tematiche affinché si riveda e rispecchi nelle mie parole, acquisendo un messaggio interiore che è alla base dell’effetto terapeutico» così si è espresso il dottor Stile.
Ad intervenire anche Pina Esposito, docente di lettere e scrittrice che ha affermato: «Vincenzo si è coraggiosamente messo a nudo regalandoci grumi emozionali con uno sguardo particolare, non da tutti. Anche dei singoli versi, che possono essere avulsi dal testo poetico, rendono da soli la dignità e la bellezza dell’intera raccolta. Quest’ultima, come la stessa vita, ci dona momenti di tensione, di tregua, di sofferenza e di gioia, oscilla tra la speranza e il dolore, tra l’amore e la cupa visione delle cose. Le sue poesie, volutamente disposte in ordine cronologico, fanno affondare un dito in alcune piaghe che non sono solo sue ma di tutti noi».
Tre i nuclei tematici, analizzati dalla professoressa Esposito: quello dell’impegno civile attraverso la denuncia dei mali sociali, la compenetrazione nel dolore altrui e la speranza oltre che la necessità di “un nuovo Umanesimo”; quello degli affetti familiari e della casa “riparo e nido aperto al vento e al sole” ed infine quello inerente all’esistenzialismo, alle domande sulla memoria e sulla solitudine, più volte menzionata.
Versi sciolti ma musicali, ricchi di neologismi e tecnicismi, espressione dei tempi moderni ma soprattutto di un mondo interiore tutto da scoprire.

Lascia un commento