Il segretario regionale, Tonino Scala, parla a ruota libera sullo scandalo che ha coinvolto la struttura partenopea, nella quale qualcuno mangiava sui malati terminali di tumore
Ha destato enorme scalpore la vicenda degli arresti all’Istituto Pascale di Napoli, dove un dirigente medico e sua moglie avevano allestito un lucroso affare su alcune forniture destinatei ai malati terminali di tumore, traendone lucrosi guadagni.
Sulla vicenda ha fatto sentire la sua anche Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana, che non usa mezzi termini e indica a chiare lettere anche le responsabilità: «Il Governo di De Luca – dice lo scrittore di Castellammare di Stabia – è totalmente fallimentare. La sanità, che nelle favole raccontate dal presidente doveva essere il motore della ripresa della Regione, fra inefficienze e scandali continui è il simbolo del disastro Campania, di una politica incapace, piegata solo su stessa, dominata dagli interessi di parte».
Il segretario della neonata formazione politica prosegue nella sua dichiarazione come un fiume in piana: «L’indagine per corruzione nelle forniture all’Istituto Tumori Pascale – afferma Tonino Scala – che vede il coinvolgimento di Elia Abbondante, ora ai domiciliari, nominato pochi mesi fa da De Luca direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, la più grande d’Europa, è l’ennesimo caso di malgoverno della sanità nella nostra Regione, dell’incapacità di fare scelte di reale discontinuità e di vero cambiamento. Resta fermo il garantismo verso gli imputati e il rispetto per il lavoro della Magistratura, ma sul piano politico chiediamo che il presidente della Regione risponda delle sue decisioni, si assuma le proprie responsabilità e tragga le conseguenze dei propri disastri. Facendo, per una volta, la scelta giusta: in questo caso, si, a testa alta».