Non stiamo parlando di una “malattia rara” ma di una moda in passato amatissima da Jakie Kennedy e Audrey Hepburn che torna a calcare la scena della moda internazionale

di Chiara Ruggiero

Questo è l’anno dei grandi ritorni anche nel campo della moda. Questa settimana vi proponiamo un look “fresco”, versatile, elegant chic ma anche street style: il rigato, da poter usare in varie occasioni: per una giornata in barca nel tempo libero o per un impegno lavorativo.

L’eleganza, senza tempo, di una semplice polo a righe o di una camicia con fondo bianco a strisce, che possono essere di vari colori, come il nero che ricorda le divise della Juventus, o il rosso accesso, per finire all’elegantissima camicia con le strisce blu usata da alcune donne manager nelle riunioni d’ affari, è insieme emblema di semplicità e di sobrietà. Non a caso questo tipo di abbigliamento era usato in passato da molte donne importanti. Tra le altre cose,rappresenta l’alternativa ad alcune mode del momento che prediligono abiti scollatissimi, con effetti di vedo non vedo che spesso rasentano, se non superano, la volgarità.
Alcuni pensano che questo continuo riproporre “vecchie mode” sia legato al fatto che alcuni stilisti non abbiano più idee nuove da proporre alla loro clientela, sempre alla ricerca del capo perfetto di tendenza.
Le persone più nostalgiche come noi ipotizzano semplicemente che in un momento di caos dell’eccesso, anche nel campo della moda, un ritorno alla sobrietà potrebbe essere visto come un contro-messaggio che inviti a seguire uno stile di vita più semplice.
E allora, cari lettori, se volete essere semplici, ma allo stesso tempo eleganti e fare una bella figura, la t-shirt o la camicia a righe sono perfette per voi. Ma attenti a non farvi contagiare dalla “rigomania”, perché vi potrebbero scambiare per detenuti chic di una prigione, per gondolieri o per l’ape Maia!

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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