Per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che smentisce le dichiarazioni fatte dal sindaco, mancherebbero inspiegabilmente tra le 50 e le 60 tonnellate di “umido” smaltiti in modo misterioso

È sempre più forte la polemica tra il consigliere regionale Alberico Gambino (FdI) e il sindaco di Pagani, Salvatore Bottone. Le occasioni di scontro sono davvero molte, ultimamente. L’ultima la gestione della raccolta rifiuti nel Comune di sant’Alfonso.

Gambino, come al solito, non le manda a dire: «Le affermazioni giornalistiche del “sindaco Pinocchio” – scrive in un comunicato – relative alla raccolta e smaltimento della frazione umida dei rifiuti nel periodo dall’1 all’ 8 novembre 2016, dimostrano la sussistenza oggettiva della necessità di capire come e da chi viene gestito il ciclo dei rifiuti sul territorio di Pagani. Tralasciando le ripetute bugie del sindaco, considerato che ho inoltrato ben quattro richieste informative al Comune (tutte rimaste inevase) – continiua il capogruppo alla Regione di Fratelli d’Italia – e per conoscenza al Noe (Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, ndr) e non viceversa (come da lui affermato), mi preme sottolineare che le sue affermazioni raccontano che “la frazione umida sarebbe stata stoccata nell’area per il secco e poi (evidentemente) smaltita in data successiva al giorno 8 novembre 2016”. In contrasto, però, il Consorzio di Bacino SA1 – unico soggetto deputato alla raccolta e smaltimento di tale frazione di rifiuto – per iscritto, il 12 dicembre 2016, ha affermato che “nessuna attività di raccolta, stoccaggio e smaltimento è stata effettuata – dal Consorzio – nel periodo che va dall’1 all’8 novembre scorso”.
Peccato, inoltre, che l’unica discarica autorizzata a ricevere tale frazione organica (GESCO in località Sardone) non mai abbia ricevuto queste 50/60 tonnellate di rifiuti, letteralmente sparite come attestato dai formulari di smaltimento trasmessi dallo stesso Consorzio di Bacino SA1 e girati al Comune di Pagani.
La questione, dunque, è oggettiva e seria ed il sindaco deve chiarire pubblicamente chi ha effettuato la raccolta, chi ha stoccato e dove sono stati smaltiti tali rifiuti,  considerato che tante tonnellate di rifiuti organici non possono certamente sparire né essere mischiate e smaltite con la frazione indifferenziata. Su questo argomento – conclude Gambino – che interessa la collettività preoccupata da una gestione del Ciclo dei rifiuti che vede troppe anomalie e troppi soggetti coinvolti oltre il Consorzio di Bacino SA1, il sindaco è obbligato ora a fornire pubbliche e dettagliate risposte.

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