La sconvolgente prerogativa espressa nel corso di un’intervista al nostro Sàntolo Cannavale nel corso del suo intervento di sabato scorso al convegno organizzato da Phronesis
«Il debito pubblico italiano è enorme e va in qualche modo ridimensionato. Il corposo risparmio privato degli italiani potrebbe venire in soccorso del debito pubblico. Sono stati fatti tanti errori in questi anni indebitando lo Stato e le successive generazioni con indifendibili, eccessive spese correnti. Le spese a debito potevano essere giustificate se indirizzate ad investimenti pubblici utili alla collettività e tali da potersi ripagare nel futuro».
È questa una delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al nostro Sàntolo Cannavale, nel corso dell’intervista rilasciata a margine del suo intervento al convegno organizzato sabato scorso da Phronesis e tenutosi nell’aula magna dell’istituto Pucci.
L’aspirante segretario del Partito democratico ha continuato: «Le spese correnti vanno senz’altro ridotte nei prossimi anni, a prescindere da tutto il resto, lasciando spazio per gli investimenti produttivi capaci di creare posti di lavoro e ricchezza nazionale aggiuntiva», e ha poi continuato mettendo in evidenza «la negatività di avere creditori stranieri. Questi in ogni momento possono mettere in difficoltà l’Italia e le sue finanze, interrompendo il flusso di acquisti di titoli pubblici del nostro Paese».
«Cosa – commenta Cannavale – che abbiamo puntualmente verificato nel 2011 con lo “spread” rispetto agli analoghi titoli tedeschi balzato a quota 700 punti. Il problema – continua l’ex funzionario bancario esperto di economia – è che fra il dire e il fare, come suol dirsi, c’è di mezzo il mare. E ridurre il nostro debito pubblico non è cosa da poco, visto che la sua traduzione in pratica significherebbe “fare del male” a tante categorie che non accetterebbero e non perdonerebbero la “giudiziosa politica di riorganizzazione finanziaria” dello Stato italiano».