Palermo offre ottime proposte culinarie, ma Catania è la patria della cosiddetta «tavola calda», cibo take away da mangiare senza posate né piatti

di Maria Barbagallo

Se pensate di organizzare un viaggio in questa bella isola, oltre a visitare i siti di particolare interesse artistico e storico o sdraiarsi su splendide spiagge, è d’obbligo fare anche una tappa gastronomica per conoscere cibo e piatti locali.

Ma prima di partire seguite una dieta ferrea, per evitare che le numerose specialità culinarie possano «appesantirvi» un po’. Infatti, al vostro ritorno, oltre ai tanti ricordi che vi lascerà la Sicilia, avrete anche qualche chilo in più.
Una particolarità della cucina siciliana, ma soprattutto catanese, è rappresentata dalla tavola calda, che ha una tradizione secolare espressione di storia, cultura ed usanze popolari. Questi ghiotti «cibi da strada» si possono trovare in tutti i bar, panifici e gastronomie a qualsiasi ora del giorno e l’assortimento è estremamente variegato. I catanesi, infatti, amano consumare la tavola calda a colazione, per uno spuntino, per un aperitivo o a cena.
Davanti ad un bancone ben fornito sicuramente ci si può trovare in difficoltà a scegliere tra le molteplici specialità e gusti, quali: la siciliana (pasta fritta con ripieno di tuma ed acciughe), la cipollina (pasta sfoglia con pomodoro, mozzarella e tanta cipolla), e poi la bolognese, il patè, la bomba (fritta o al forno con prosciutto e mozzarella), le pizzette e quant’altro.
Ma se l’arancino è il re della tavola calda, la sua regina è la cartocciata. Difficile spiegare cosa sia, bisogna assaggiare per poter capire. La particolarità sta nell’impasto diverso da quello della pizza. Una pasta di pane morbida, alta e soffice. La farcitura classica è con prosciutto cotto, mozzarella e pomodoro. Ma troviamo anche la variante con le melanzane. In altri posti prende il nome di calzone, ma la cartocciata catanese è unica ed inimitabile. Assaggiare per credere.

Cartocciata prosciutto, mozzarella e pomodoro

1 kg. di farina 00 – 100 gr. di strutto – 100 gr. di zucchero – 50 gr. di lievito di birra – 2 tuorli d’uovo – prosciutto cotto – mozzarella – polpa di pomodoro olio EVO – sale q.b. – origano

Sciogliere il lievito in un po’ d’acqua tiepida, aggiungendo un pizzico di sale. Con la farina formare una fontana versando il lievito, lo strutto sciolto ed intiepidito, il tuorlo d’uovo ed il sale. Impastare bene fino ad ottenere una palla morbida, liscia ed elastica. Lasciare lievitare per circa due ore, coprendo l’impasto con un panno di lana. Quando l’impasto ha raddoppiato il suo volume, infarinare il piano di lavoro e stendere la pasta con un mattarello lasciando un po’ di spessore. Con una ciotola ritagliare tanti cerchi di circa 8-10 cm. di diametro. Condire la polpa con olio, sale ed origano e mescolare. Tagliare a tocchetti il prosciutto e la mozzarella e farcire ogni cerchio con questi ingredienti. Richiudere i cerchi a mezzaluna e pressare bene sui bordi. Spennellare con olio soprattutto sulla chiusura. Mescolare il secondo tuorlo con un po’ di latte e spennellare la superficie delle cartocciate.  Questa operazione serve a far si che al momento della cottura le cartocciate assumano il caratteristico colore dorato. Riscaldare il forno a 200°, infornare abbassando la temperatura a 180° e cuocere per circa 15 minuti.

Sfornare, lasciare raffreddare qualche minuto e poi…. Buon appetito!!!

 

Lascia un commento