Questa mattina Papa Francesco ha canonizzato don Alfonso in piazza San Pietro, insieme ad altri sei beati da tutto il mondo. Ha concelebrato monsignor Giudice

di Rosa Soldani

Da oggi la città di Angri e l’Agro nocerino-sarnese vivono la gioia della proclamazione di un nuovo santo della Chiesa: questa mattina, infatti, in una gremita piazza San Pietro, Papa Francesco ha canonizzato don Alfonso Maria Fusco, fondatore della Congregazione delle suore Battistine di Angri.

Grande giubilo per la città doriana, che vive l’immenso onore di vedere santo un figlio della propria terra. L’odore di santità per Alfonso Maria Fusco è in qualche modo precedente alla sua nascita. I genitori Aniello e Giuseppina Schiavone, convolati a nozze nella collegiata di San Giovanni Battista di Angri il 31 gennaio del 1834, per i quattro anni successivi al matrimonio non avevano visto realizzato il sogno di avere un bambino. Si erano perciò recati presso la Basilica di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nella vicina Pagani, per chiedere la tanto sospirata grazia di un figlio. Qui avevano incontrato un padre redentorista, Francesco Saverio Pecorelli, che venuto a conoscenza del desiderio dei coniugi Fusco, li aveva confortati con queste parole: «Avrete un figlio maschio, lo chiamerete Alfonso, sarà sacerdote e farà la vita del beato Alfonso». Il 23 marzo 1839, nacque ad Angri il primogenito di Aniello e Giuseppina, Alfonso Maria. Il bambino manifestò sin dalla tenera età uno spirito mite e sensibile alla preghiera e ai bisogni dei poveri. Ricevette la comunione a sette anni, subito dopo la cresima e già all’età di undici anni manifestò alla madre Giuseppina la volontà di diventare sacerdote, notizia accolta con gioia dalla donna, memore di quanto le era stato detto in quel pellegrinaggio a Pagani, ricco di sofferenza e speranza. La vita sacerdotale di Alfonso fu interamente vocata alla preghiera, ai poveri e alla istruzione degli orfanelli della città, in un momento storico di totale assenza di alfabetizzazione. Gesù gli aveva chiesto in sogno di fondare un istituto di suore e un orfanotrofio maschile e femminile. E così Alfonso aveva fatto: la Congregazione delle Battistine, ancora oggi operante attivamente ad Angri, era ormai fondata. Una vita all’insegna della preghiera e dell’aiuto al prossimo che fa oggi di don Alfonso un santo, grazie ai miracoli delle guarigioni inspiegabili di un bambino africano e di una suora di Campobasso a lui attribuiti. Proclamato beato il 7 ottobre 2001 insieme a Tommaso Maria Fusco da Pagani, da oggi è per tutti noi sant’Alfonso Maria Fusco, la cui festività sarà celebrata nel giorno della sua morte, nuova vita al cielo per la chiesa, il 6 febbraio.

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