Un avvio senza particolari colpi di scena per questa settantacinquesima edizione del festival di Sanremo. Presentate tutte le canzoni in gara
La serata inaugurale del festival di Sanremo, giunto quest’anno alla sua settantacinquesima edizione, si è svolta infatti con un inconsueto ordine, cui non sempre ci ha abituati la kermesse.
Alla conduzione, accanto al patron Carlo Conti: Gerry Scotti ed Antonella Clerici.
Lei come entra fa una gaffe, rivelando di nascondere “un cornetto nelle mutande”, lui sembra a volte un po’ troppo emozionato e copre gli interventi degli altri co-conduttori; per un momento va anche via l’audio, ma nel complesso solo piccole defaillance su cui si glissa velocemente.
La serata si apre con un omaggio in ricordo del musicista Ezio Bosso, sulle note della sua “Following a bird”. Altri ospiti della serata Jovanotti con un medley delle sue canzoni ed un anticipo del suo prossimo singolo, accompagnato al piano da Dardust. Piaccia o meno, effettivamente dà una svegliata ad un pubblico già quasi assopito e ad una serata un po’ lenta. Ad esibirsi fuori gara anche le cantanti Noa, israeliana, e Mira Awad, palestinese. Cantano insieme una versione di Imagine in ebraico, arabo ed inglese, come augurio per la pace. Augurio che rinnova con un intervento speciale, in video, papa Francesco.
Ma venendo invece alla competizione, ieri sono state presentate tutte le canzoni in gara. Ventinove quest’anno, invece delle trenta previste, perché come anticipato nei giorni scorsi, uno dei concorrenti in gara, Emis Killa, si è ritirato per motivi personali.
I brani ascoltati non destano particolare stupore. C’è poco che spicchi davvero. Commuove la canzone di Simone Cristicchi, “Quando sarai piccola”, dedicata alla madre affetta da Alzheimer e a come i ruoli si ridefiniscano improvvisamente in contesti familiari con un componente malato. Indubbiamente l’argomento tocca e commuove un po’ tutti, in sala e a casa.
Sorprende la canzone del (t)rapper Tony Effe, che a differenza di quel che ci si potesse aspettare, porta un omaggio allo stornello romano e a Franco Califano (che cita anche nel testo).
Il pubblico celebra poi la vocalità di Giorgia con una standing ovation. La canzone non è tra le migliori, ma lei ci aggiunge i suoi gorgheggi, i suoi esercizi di stile e subito impressiona tutti.
Tra i cantanti in gara anche i Coma Cose, reduci dal concerto di Capodanno proprio nella nostra Nocera, dove sono stati molto apprezzati. Portano sul palco un look ed una performance abbastanza teatrali; la canzone non sconvolge per profondità, ma è orecchiabile, fresca, attuale e probabilmente andrà bene in radio.
Sonorità diverse che emergono tra le altre piuttosto “sanremesi”, quelle funky di Willie Peyote in “Grazie, ma no grazie”. Interessante anche Joan Thiele con la sua “Eco”.
I The Kolors portano un’altra canzone da hit estiva, carina anche questa, ma forse era il caso di variare stavolta. Vedremo se la scelta sarà premiata dal grande pubblico.
Certo è che per questa prima serata, la sala stampa, che ha decretato da sola la classifica provvisoria, ha mandato un messaggio chiaro, premiando il cantautorato. Tra i primi cinque, senza rivelare l’ordine: Brunori Sas con “L’albero delle noci” (dedica alla figlia ed al ruolo di padre), Lucio Corsi in “Volevo essere un duro”, Simone Cristicchi con “Quando sarai piccola” e poi Giorgia con “La cura per me” ed Achille Lauro “Incoscienti giovani”.
In effetti molti testi risultano abbastanza piatti e tra gli autori si sentono sempre gli stessi nomi. Che la stampa volesse mandare un messaggio forse per invogliare a ritornare a dare maggior importanza anche alle parole, oltre che la musica? Nelle prossime serate scopriremo invece l’opinione del pubblico a casa.