Pietanza tradizionale famosa in tutta la Sicilia, preparata con ingredienti semplici e poveri. Nacque per sfamare i soldati per poi diventare una portata ricercatissima dai sapori forti e contrastanti

di Maria Barbagallo

La leggenda-storia colloca la nascita di questo piatto nel IX sec. d.C., a cavallo tra la dominazione bizantina e quella araba. I protagonisti sono: il finocchietto selvatico, le sarde, l’uva passa, i pinoli e lo zafferano. L’aggiunta di questa spezia ci fa capire come questa pietanza sia nata dall’unione della cucina sicula con quella araba.

La storia ci racconta che il comandante Eufemio da Messina, con i suoi successi militari, si guadagnò molti consensi tra il popolo ma attirò l’ostilità dell’impero bizantino. Con l’aiuto di ribelli cercò di scacciare gli invasori dall’isola ma venne catturato. Accusato di amare una suora e di averla convinta a lasciare i voti, venne cacciato.
Eufemio fuggì in Ifriqiya (l’attuale Tunisia), trovando rifugio presso l’emiro aghlabide di Qayrawan, Ziyadat Allah I, a cui chiese aiuto per realizzare uno sbarco in Sicilia e cacciare gli odiati bizantini. I musulmani, che probabilmente avevano già progettato un’invasione dell’isola, allestirono una flotta di 70 navi comandata da Asad ibn al-Furat che sbarcò a Mazara del Vallo nell’827.
Il cuoco (di cui il nome resta sconosciuto), dovendo sfamare i soldati utilizzò i prodotti che forniva l’isola e cioè sarde, finocchietto selvatico, pasta (già nel IX sec. d.C. vi erano degli impasti di acqua e farina simili alle paste alimentari) e lo zafferano spezia araba. E fu così che nacque la pasta con le sarde.
Ricetta per 4 persone:
400 g. di bucatini – 1 Kg. di sarde fresche – 50 gr di sarde sottosale – 1 cipolla – un pomodoro pelato – un mazzo di finocchietto selvatico – uva passa – pinoli – 1 bustina di zafferano – olio EVO – sale – pepe

Pulire le sarde togliendo la testa, le interiora e la lisca. Sciacquare abbondantemente le sarde dopo averle aperte. Scaldare dell’olio in un tegame e fare rosolare la cipolla affettata. Aggiungere le sarde sotto sale (dopo averne eliminato accuratamente il sale) e farle sciogliere nell’olio fino a formare una crema, premendo con un cucchiaio di legno. Aggiungere l’uvetta ben scolata ed asciutta (prima di inserirla in padella, fare ammollare l’uvetta in un bicchiere di acqua tiepida per circa 10 minuti) ed i pinoli e fare insaporire per cinque minuti. Mettere il pomodoro pelato, farlo cuocere per altri cinque minuti e poi aggiungere le sarde. Continuare la cottura per altri dieci minuti. In una pentola cuocere il finocchietto e mettere l’acqua di cottura da parte. Togliere le cime, tritarle ed aggiungerle al sugo delle sarde. Fare sciogliere lo zafferano in due mestoli di acqua di cottura e versarlo nel sugo. Regolare di sale e pepe e terminare la cottura. Fare cuocere la pasta nell’acqua del finocchietto, scolarla al dente e mescolarla al sugo. Se lo si desidera si può spolverare il piatto con del pangrattato fatto tostare in padella con un filo d’olio.

Buon appetito!!!

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