L’esilarante critica sociale della regista nocerina farà ridere gli spettatori e li porterà a riflettere sui tempi moderni, tra populismo, tiktoker e momenti di grande sensibilità

Nell’ambito della rassegna FoTeatro, al teatro Delle Arti di Salerno, andrà in scena venerdì 31 gennaio alle 21 “Tu 2.0” della compagnia Artenauta Teatro, scritto e diretto da Simona Tortora.

Lo spettacolo è una feroce critica ai tempi che viviamo, tra star dei social che cercano di emergere ad ogni costo, programmi politici populisti, banalizzazione delle arti, desiderio ossessivo di consenso e rassegnazione. “Tu 2.0” nella sua ironia, però, non tralascia le grandi tragedie del nostro tempo: lo spreco delle risorse naturali, l’estrema povertà, la sfarzosa ricchezza nelle mani di pochi, la morte quotidiana di chi arriva da lontano e trova la propria fine in mare. Notizie che quasi non fanno più notizia. C’è tanta amarezza nelle parole di Simona Tortora che, nel raccontarci lo spettacolo, non ha potuto fare a meno di constatare la vicinanza della messa in scena ad eventi reali: nelle ore immediatamente precedenti a questa chiacchierata, una barca partita dalla Libia con a bordo, tra gli altri, bambini di 2, 4 e 5 anni si è rovesciata. Da gennaio 2024 ad oggi i minori dispersi in mare sono 120 su un totale di 2400 vittime. E proprio in “Tu 2.0” in un momento particolarmente intenso della narrazione si sente l’audio di un sos lanciato da uno di questi barconi. Ancora una volta realtà e finzione si sovrappongono.

Diamo una definizione di “Tu 2.0”.
«Una commedia satirica nel vero senso della parola. “Tu 2.0” vuole rendere ridicolo ciò che è inaccettabile. Si ride su quello che siamo diventati ma con accenni drammatici di grande attualità in una struttura che porta gli spettatori ad essere parte del racconto. È stato ahimè uno spettacolo “veggente” ancora oggi leggiamo sui giornali le cose che accadono in questa messa in scena. Sia nella scrittura di più di dieci anni fa che nella riscrittura di due anni fa possiamo trovare richiami a questa società di accattoni e pusillanime».
Come mai persiste questo modello di società?
«La risposta che mi sono data è che poteri più grandi di noi vogliono un popolo non pensante e l’annichilimento viene favorito da personaggi grotteschi. I social in questo hanno fatto sì che ogni mediocrità prendesse il sopravvento. Però, per quanto orrore ci sia, con questo spettacolo si è trovato il modo per ridere e portare a riflettere su tematiche che l’arte deve trattare. “Tu 2.0” è un grande gioco delle parti: il simbolo è una banana perché siamo una “società delle banane”. Stiamo tornando ad un’istintività rabbiosa e molto pericolosa. Questo fa ridere nello spettacolo perché i personaggi forse non sono neanche cattivi, sono sciocchi».
E in tutto questo, chi si salva?
«Si salvano gli ultimi. Io credo nelle minoranze, non credo nelle grandi ondate di buonismo, nel “ne usciremo migliori”, credo nel singolo che lavora su se stesso. Nello spettacolo si salva il personaggio “dell’uomo allevato dalle scimmie” con il suo messaggio di speranza. Dopo essere tornato alla civiltà, si spoglia di ogni orpello, di ogni abbellimento a margine di un talk show, momento centrale di “Tu 2.0”, in cui si ripetono ossessivamente certe parole e certe espressioni: tutto questo è voluto, lanciamo dei messaggi e speriamo di accendere delle domande nel pubblico, più che dare risposte. È uno spettacolo che, anche se non fosse attuale, andrebbe ripetuto e rimesso in scena. Per alimentare la memoria».

“Tu 2.0” è uno spettacolo prodotto da Artenauta Teatro con la regia di Simona Tortora, l’aiuto regia di Luigi Fortino, l’aiuto alla drammaturgia di Maria Luisa Rescigno e il disegno luci di Peppe Petti. Per avere informazioni e per prenotare i biglietti, il cui costo è di 10 euro, è possibile telefonare allo 089 22 18 07 o rivolgersi al botteghino del teatro Delle Arti di Salerno.