Vi proponiamo una nuova poesia del nostro preziosissimo avvocato Vincenzo Sorrentino

Sono una foglia d’autunno
dal mio tempo ingiallita
guardo dal mio ramo ancora sospesa
le care compagne cadute,
rinsecchite, accartocciate,
maciullate, spazzate
in oscuri paurosi bidoni.
Qualcuna cadendo mi chiama
ed il mio nome si perde nell’aria
come lontano lamento.
Una piange l’estate passata,
ed una settembrina la consola
avvolgendosi a lei con le spire.
Giunge fatale il momento:
con dolore ed angoscia del dopo
mi distacco dal ramo:
Addio fonte di vita
che con liquida linfa
sostentavi il verde di mia vita;
addio, mio forte compagno:
sii con l’altre a venire
il premuroso padre
che sei stato per me.
Frullo leggera nella brezza serale
respiro il mio ultimo afflato di vita
eppoi, Signore, ti prego:
esaudisci il mio desiderio:
fammi morire mentre volo ancora nell’aria,
prima che cada a terra.
Mi eviterai, Signore,
l’oltraggio estremo
di chi mi calpesta e mi spazza
pensando che sia solo
una foglia morta.

Vincenzo Sorrentino

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