Iniziativa del nostro esperto di economia, Santolo Cannavale, che ha preparato una missiva per il Presidente del Consiglio sulla possibilità di reperire risorse per abbassare la pressione fiscale con un nuovo condono, evitando di svendere i “gioielli di famiglia”

Gentilissimo Presidente del Consiglio Matteo Renzi, 
Lei ha evidenziato l’intenzione di rendere meno gravosa la pressione fiscale nel nostro Paese. Per rendere praticabile tale apprezzabile proponimento occorre essere pragmatici e lungimiranti, tenendo conto delle contingenze dell’economia, interne ed esterne.

Dalla stampa nazionale si ha notizia di un ammanco nei conti dello Stato pari a 5 miliardi di euro per mancate privatizzazioni nel 2016. Vi si legge tra l’altro: “Considerando che dalla vendita del 46% di Enav sono entrati 834 milioni e che dal collocamento di un ulteriore 30% delle Poste, operazione comunque ancora sulla carta, Padoan si attende un gettito di 2 miliardi (il ministro lo ha dichiarato in audizione parlamentare), ecco che all’appello mancano oltre cinque miliardi”. 
Per reperire i cinque miliardi di euro relativi alle mancate privatizzazioni, per evitare di svendere i gioielli di famiglia (poste, ferrovie, ecc.), non essendovi attualmente in Italia le condizioni per una corposa imposta patrimoniale, proporrei di optare per un condono edilizio a copertura dell’intero territorio nazionale.  
Nell’ambito di tale scelta economico-finanziaria si dovrebbe riservare particolare attenzione alla Campania che, di fatto, ha registrato la disapplicazione dell’ultimo condono di cui alla Legge 326/2003 per l’esplicita opposizione dell’allora Giunta Bassolino, in plateale, irragionevole contrasto con il Governo dell’epoca. 
D’altro canto, quelle poche, temerarie domande di condono presentate in Campania in base alla Legge 326/2003 sono state in massima parte rigettate con il semplicistico, sbrigativo “divieto assoluto a costruire”. Di fatto in Campania l’ultimo condono edilizio effettivamente applicato risale al lontano 1994, ben 22 anni addietro. 
Le 100mila costruzioni abusive realizzate in Campania, come saggiamente sostiene il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, non potranno essere tutte abbattute e, nel caso (teorico) lo fossero, richiederebbero enormi capitali per un fine chiaramente distruttivo, richiederebbero discariche enormi per lo smaltimento dei rifiuti da abbattimento e necessiterebbero di altrettante abitazioni (fornite dallo Stato?) per non mettere sulla strada decine di migliaia di famiglie. 
Ovviamente sarebbe stato meglio costruire abitazioni con tutte le autorizzazioni previste per legge e sarà opportuno farlo in futuro con l’ausilio di aggiornata normativa, burocrazia collaborante, tempi di risposta europei e mezzi tecnologici ed informativi ad oggi disponibili.
Le circa 100mila abitazioni abusive esistenti nella sola Regione Campania potrebbero portare nelle casse di Comuni e Tesoro, circa due miliardi di euro, ipotizzando un esborso medio di 20mila euro per ciascuna abitazione da regolarizzare.
Le banche potrebbero eventualmente supportare le necessità dei richiedenti per il pagamento degli oneri di condono con mutui a 5/10 anni. 

Sàntolo Cannavale
www.santolocannavale.it

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