Non solo in Campania, ma anche in Sicilia ed in altre regioni, il nome del santo è legato a una tradizione che ha origini molto antiche e profonde
“Simme Sangiuvanne“. Quante volte avete sentito questa espressione attraverso la quale due persone manifestano di avere un rapporto particolarmente stretto? Da cosa origina questo modo di dire?
Deriva secondo la tradizione dal ricordo del battesimo somministrato a Gesù da San Giovanni Battista, e si riferisce al rapporto tra padrino e figlioccio. Per farla più breve, a “cumpare e cumpariello“. Di solito si instaurava tra padrino/madrina di cresima o battesimo e il figlioccio o figlioccia. Il rapporto di comparaggio fino a qualche decennio fa esprimeva qualcosa che era particolarmente sentito: il compare (o la commara) diveniva una sorta di genitore aggiunto e punto di riferimento per il figlioccio, e il rapporto tra i due era quasi sacro, superiore a quello che poteva esserci tra due fratelli. Compare e figlioccio attraverso un consolidato scambio di doni in occasione delle festività (Natale, Pasqua, compleanno e onomastico) manifestavano una illimitata disponibilità a favori e supporto reciproco. Anche tra le rispettive famiglie si instaurava un rapporto intensoi e stretto, tanto che nel passato a volte era traslato anche nell’indicare un accordo “forte” tra due persone, anche appartenenti al mondo malavitoso.
Nelle tradizioni meridionali, soprattutto campane, sicule e calabresi, che spesso si allontanano chilometri dalla cosiddetta dottrina ufficiale, San Giovanni è un santo vendicativo, che punisce severamente chi tradisce il compare.
Con altre accezioni, ma sempre per esprimere un legame forte, San Giovanni aveva un ruolo particolare anche in Romagna: in quel giorno il ragazzo regalava alla fidanzata un mazzo di fiori che lei ricambiava pochi giorni dopo, il 29, a San Pietro, dando così una sorta di ufficializzazione al loro rapporto.
San Giovanni è conosciuto e temuto come santo vendicativo anche in Lombardia e Toscana. Anzi, quando il fiorino toscano era una sorta di attuale euro tra le nazioni dell’antico continente su una delle facce era raffigurato proprio San Giovanni per dissuadere – o almeno così si diceva – i falsari, che per timore delle vendette del santo non producevano fiorini falsi.