Scambi di accuse tra il primo cittadino e la guida politica dei democratici su una serie di problematiche, compresa la pulizia della città

E’ botta e risposta tra il primo cittadino di Nocera Inferiore e il segretario cittadino del Pd, Antonio Iannello, che non perdono occasione per “beccarsi” su stampa e social network.

Si è partiti da una interrogazione consiliare sull’ormai fin troppo discusso episodio dello spettacolo di Schettino, tenutosi a Capodanno al Diana “per pochi intimi”, e si è continuato con le critiche all’ordinanza del primo cittadino che nelle intenzioni ha cercato di tenere più pulita la città vietando il volantinaggio selvaggio. Si tratta, nell’ultimo caso, nell’insana pratica in uso ormai da qualche anno per la quale mentre passeggiate per strada vi piazzano tra le mani volantini che puntualmente non interessano e che i meno civili buttano subito a terra imbrattando oltremisura le strade cittadine. In alternativa la vostra auto, ovunque parcheggiata, viene riempita di ogni sorta di depliant e volantini che imbrattano i vostri parabrezza e che pure, nella stragrande maggioranza dei casi, finiscono in terra.
Iannello dell’ultima ordinanza aveva scritto: « La verità è che la Città è sporca, specie in periferia, perché a fronte di un dichiarato risparmio, non è mai partito un vero piano dello spazzamento e un serio piano industriale della Multiservizi a cui è stato deciso di affidare il servizio. La verifica dei costi dello straordinario, impone, immediatamente, rivedere, le scelte strategiche della Società e l’organizzazione del lavoro, affinchè sia dato alla cittadinanza un servizio più efficiente ed efficace».
E così il sindaco, Manlio Torquato, in una sorta di contesa alla don Camillo contro Peppone (anche se qui le parti sono invertite: Peppone è di destra e don Camillo di sinistra), ha ritenuto replicare da Facebook citando un neologismo: il “benaltrismo”. « E’ il caso – scrive il sindaco – della polemica di Antonio Iannello persino su un’ordinanza sindacale contro il volantinaggio selvaggio che contribuisce ad imbrattare la città. Ma per Iannello ci vuole sempre “ben altro” per risolvere i problemi dell’igiene urbana, perché le questioni sono “ben altre” eccetera eccetera…».


Ma il primo cittadino non si ferma qui, naturalmente, ed affonda il fioretto cercando di ottenere il colpo finale quando scrive: «Concordiamo, ovviamente. Ma la pulizia passa anche di lì, nell’impedire cioè che si sparpaglino carte lungo le strade cittadine anche poche ore dopo lo spazzamento. Non diremo, anche se ne siamo tentati, a mò di battuta, che Iannello vuole una città piena di cartacce. Ma oggi Nocera è certamente più pulita di qualche anno fa, anche se non quanto vorremmo».
Poteva mai “don Iannello” non replicare al sindaco che, per rispettare le rime con il personaggio di Guareschi, deve diventare necessariamente “Torquatone”? Assolutamente no. Ed eccola, pronta, la risposta al benaltrismo. Scrive il medico nocerino: « E’ imbarazzante costatare come appena si esprima un’ osservazione sull’operato di questa Amministrazione si tocchi il nervo scoperto di chi è stato deputato a governare la nostra comunità, e si tenti di trasformare la normale dialettica politica in uno scontro personale, utilizzando il proprio tempo a trovare neologismi su wikipedia e a confezionare risposte piccate». Poi don Iannello cerca di lenire la polemica in corso, cercando di riportarla nell’alveo della normale dialettica politica: «Noi su questo terreno non scivoliamo e continueremo “nel merito” a sollecitare l’Amministrazione a “fare”, liberandosi del “dietrismo” che, purtroppo, pare ancora affliggere qualcuno, sebbene siano passati quasi due dall’insediamento della nuova Amministrazione, a sua volta, preceduto da altri due anni di commissariamento». Ma ricade subito nello spirito dei personaggi di Guareschi, perché giusto il paragrafo successivo recita: «Probabilmente, infatti, se si dedicasse meno tempo a rincorrere le varie dichiarazioni e a trovare frase ad effetto mediatico da consegnare a monologhi televisivi o ai social network, e ci si dedicasse di più a “produrre atti amministrativi” si assolverebbe meglio al compito che gli elettori hanno assegnato».
Il botto finale: è presto fatto. A “Torquatone” che scrive su Facebook «Ancora altro resta da fare, certo. Ma che Iannello, che ha amministrato prima di noi questa città, ogni volta intervenga in modo così sterile, persino su un’ordinanza sindacale contro la sporcizia, dà la misura del fatto che il Pd sarà anche un partito nazionale, ma dalla sua rappresentanza cittadina ci aspetteremmo (e ancora speriamo) che voli un po’ più alto, almeno un poco», risponde piccato “don Iannello”: «Per il resto, le nostre sono state e saranno sempre sollecitazioni, non preconcette, ma nel merito delle questioni, sulle quali siamo pronti a confrontarci, dando il nostro contributo, ma alle quali ci saremmo aspettati risposte di merito, “istituzionali”, per far sì che, non solo il Pd, ma l’intera Città possa volare alto».

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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