Le foto al mare, in piscina, durante un happy hour, a piedi nudi sulla sabbia, e tutto quanto fa vacanza, sono un “divertimento/castigo” che nessuna di noi può evitare

Le scuse ormai sono finite, ci tocca andare in spiaggia e entrare nel vortice degli “scatti summer”. Selfie oppure no, le foto al mare, in piscina, durante un happy hour, a piedi nudi sulla sabbia, e tutto quanto fa vacanza, sono un “divertimento/castigo” che nessuna di noi può evitare.

Ecco allora qualche consiglio su come apparire più fotogeniche in costume da bagno, per la serie … i maschi che ne sanno! Regola numero uno: non uscite mai di casa senza un pareo, sarà il vostro alleato più prezioso, leggero, glamour e intrigante, vi toglierà da ogni impaccio alcuno. Se proprio non vorrete mostrarvi interamente in costume se non in acqua, basterà indossarlo e sarete a riparo da ogni disagio. Cappelli e occhiali da sole saranno altrettanto fondamentali: contribuiranno a darvi un’aria disimpegnata e vacanziera, e, in più, giochicchiandoci vi consentiranno di alzare le braccia, evitando così l’odioso effetto fototessera, al mare ancor più raccapricciante che altrove. Le braccia lungo i fianchi in costume? Un incubo ad occhi aperti. Passiamo ora alla postura, quella giusta è quella da red carpet. Immaginate la vostra star preferita e imitatene la posizione, i trucchetti più validi? Stare sulle punte con il corpo o anche solo una gamba leggermente ruotati e come già detto braccia sollevate, magari poggiatele in vita come la mitica Sofia Loren. Per le foto distese invece non dimenticate mai e poi mai di alzare e inclinare leggermente il mento: i sorrisi in doppio mento non hanno mai giovato a nessuna, nemmeno alle più belle del reame. Ultimo ma non ultimo, se proprio non volete mostrare punti critici, cosa c’è di più bello di una foto in acqua? Sorridete, dite cheese e ricordate … a fare la differenza non sarà mai la statuaria perfezione ma … lo stile!

Maria Pepe

 

 

Alla prossima!
la vostra
Maria Pepe

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

Lascia un commento