Secondo l’accusa la certificazione si sovrapponeva inutilmente al greenpass nazionale. Il danno erariale sarebbe di 3,7 milioni di euro; contestati al governatore oltre 900mila euro
Il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca, insieme ad altre 5 persone, dovrà rispondere dinanzi alla Corte dei Conti per presunto danno erariale.
Nel caso specifico De Luca, insieme agli altri componenti dell’Unità di crisi regionale, il coordinatore Italo Giulivo, il vice Antonio Postiglione e gli altri componenti Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniello, è finito nel mirino della procura contabile campana per la questione delle smart card emesse per alcuni mesi del 2021, in piena emergenza pandemica, che dimostravano l’avvenuta vaccinazione.
Sulla vicenda ha indagato la guardia di finanza sotto il coordinamento dei pm Davide Vitale e Mauro Senatore: secondo l’accusa le certificazioni regionali erano un’inutile sovrapposizione del greenpass nazionale che già di per sé dimostrava l’effettiva vaccinazione anti covid, con conseguente possibilità di accedere ad attività precluse per chi non l’avesse effettuata. Dunque, si sarebbe trattato di una spesa inutile.
«La nostra linea difensiva resta quella che abbiamo sempre evidenziato- ha dichiarato l’avvocato difensore di De Luca Andrea Castaldo– ovvero che la smart card non si trattava affatto di un doppione, ma aveva finalità ulteriori e diverse rispetto al greenpass, così come risulterà dalla documentazione».
Dei 3,7 milioni di euro di potenziale danno erariale, a De Luca sono contestati 928mila euro, il 25% del totale.
Fabrizio Manfredonia