Il musicista nocerino, titolare anche di una seguitissima scuola di canto e pianoforte, pronto a partire con il suo spettacolo estivo che toccherà tutta Italia

Si chiama “Carosuoni band” il nuovo spettacolo che il gruppo musicale diretto da Mario Alfano porterà in giro per l’Italia questa estate.
«Ci è costato – ci dice il maestro – mesi e mesi di ricerche musicali, e lo abbiamo reso attivo con delle costruzioni musicali. E’ non la scoperta, ma la riscoperta del repertorio di Renato Carosone nella sua forma originale.

Il maestro, infatti, è stato trattato e ritrattato in mille forme. Ultimamente anche Gigi D’Alessio ha fatto un omaggio a Carosone con un album in cui ha estremizzato e modernizzato le sue canzoni. Invece noi abbiamo fatto esattamente l’opposto: abbiamo preso le sue incisioni così come erano state fatte negli anni ’50 ed inizio ’60. Vogliamo dimostrare che la sua modernità era tale in quanto è tale. Cioè che la musica di Renato Carosone incisa 60 anni ha totalmente stravolto la musica italiana ed eseguita oggi, senza cambiare nè i tempi nè gli arrangiamenti, è così coinvolgente da alimentare ancora l’amore per la musica».
– Ma anche Carosone aveva cambiato le sue canzoni …
«Si – risponde Alfano – ma in realtà non le ha cambiate, le ha impreziosite con interventi senza snaturarle. Quando tornò nel 75, Carosone era in realtà cambiato, più intenerito. Non era più lo stesso: il mito non era più a suo agio, e lo si vide nella sua infelice partecipazione a Sanremo. Ma Renato era un altro: basti pensare che la sua canzone Torero in America ha avuto più di trenta arrangiamenti diversi, ed è stata in cima alle hit del Paese a stelle e strisce per settimane e settimane. Caso unico per una canzone italiana. Volare fu in cima alle classifiche per sole due settimane, per fare un paragone».
-Quando partirà il tour?
«A giugno – ci risponde il maestro Alfano, tra l’altro fratello del vescovo di Castellammare Franco che è amatissimo dai nocerini – e le date ci saranno gestite in esclusiva da un’agenzia che è stata l’impresario di Pino Daniele, che gestisce attualmente i Ricchi e Poveri ed altri grandi artisti. Prevediamo circa venticinque date, forse anche trenta».
-Tu hai una scuola di canto: come funziona?
«Ci muoviamo rispettando i periodi scolastici, grossomodo. E’ una scuola che ogni anno si rinverdisce e rinfoltisce. Il nostro segreto, rispetto ad altre strutture, sta nella semplicità e nella efficacia del metodo, che nasce da un’esperienza personale trentacinquennale. Insegno pianoforte, tastiere e canto moderno».
-Ti sei mai occupato di cantanti lirici o polifonici?
«Pur potendolo fare, io credo che ognuno debba occuparsi di ciò che sa fare meglio. Io continuo a studiare ed a perfezionare il mio metodo e seguo anche indirizzi non italiani, con nuove metodologie e nuovi influssi».
-Altre iniziative in corso?
«Dopo l’esperienza con i ragazzi della scuola alla festa patronale di Nocera Inferiore, il 9 maggio, il 21 saremo a Nocera Superiore per la festa dei Madonnari, prima di Biagio Izzo. E poi a Maddaloni il 3 giugno, sempre con la scuola, ed altre iniziative che copriranno tutta l’estate».

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